Percorso lungo per l'addio di Icardi all'Inter. La Gazzetta dello Sport, in edicola questa mattina, fa il punto della situazione legata all'argentino: “A oggi è da escludere l’ipotesi di una non convocazione per il ritiro. Primo perché l’Inter si esporrebbe a un’iniziativa legale dell’argentino, con rischi troppo elevati da correre.
E secondo perché l’Inter non ha voglia di deprezzare ulteriormente un calciatore che, al netto di qualsiasi valutazione, resta pur sempre un asset importante, anche dal punto di vista dell’immagine: basti pensare ai riflessi sul mercato asiatico, tanto caro a Suning. Ecco perché tra la volontà «sportiva» di costruire un’Inter che prescinda da Icardi, c’è anche l’esigenza societaria di non svendere l’attaccante. È un messaggio chiaro che il club vuole indirizzare al giocatore e agli eventuali compratori: il braccio di ferro non conviene a nessuno”.
La società nerazzurra però, ha le idee chiare: cederà Icardi, ma non a prezzo di saldo. “È un punto importante, che fissa un paletto anche nella trattativa che prima o dopo nascerà con la Juve che sarà di Maurizio Sarri. Il club sa che tra Icardi e la dirigenza bianconera il feeling esiste da tempo, da almeno un anno, quando ci fu l’approccio poi non sfociato in una trattativa per lo scambio con Higuain.
In Argentina c’è chi ha parlato di un presunto interesse dell’Inter Miami di David Beckham, ma la cosa non ha trovato il minimo riscontro. In ogni caso, a chiunque si siederà a trattare, l’Inter vuole far sapere che non si scenderà sotto quota 70 milioni. E con la Juve l’unico incastro in termini di scambi sul quale è disposto a ragionare il club nerazzurro è quello con Paulo Dybala.
O con Dybala alla pari o cash alla cifra stabilita. Altri giocatori non scaldano più di tanto. O meglio: Cuadrado potrebbe fare al caso di Conte. Ma, se la Juve decidesse di inserirlo nell’affare, l’Inter potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi solo di fronte a una valutazione bassa del colombiano, dunque con una quota di cash molto elevata a conguaglio”.