L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, spiega come la società nerazzurra, nonostante l'uscita dal settlement, non cesserà di produrre plusvalenze. Queste le parole del quotidiano sulla situazione in casa Inter: “I criteri del Fair Play finanziario, quelli che si applicano a tutti club (non solo agli osservati speciali), prevedono che, tenendo conto degli ultimi tre bilanci, le spese non possano superare i ricavi di più di 30 milioni.
Insomma, i conti degli ultimi 3 anni possono tollerare un -30 di passivo. Motivo per cui risentiremo parlare di plusvalenze anche il prossimo giugno. Però la quota potrebbe essere più bassa, visto che il fatturato del club è in crescita (dai 281 milioni del 2018 ai 360 circa con cui si chiuderà il 2019) e considerato che per i conti Uefa andrà in «archivio» la stagione 2015-16.
La prima di Suning che fece segnare un passivo di 140 milioni sul mercato (poche cessioni e 70 milioni spesi per Joao Mario e Gabigol). Il rigore negli investimenti resta, ma la situazione da cui partiranno i conti nel 2020 potrebbe essere più positiva”.