Il tormentone Icardi non accenna a chiudersi e rappresenta l’unica nota stonata nella situazione tutto sommato tranquilla che l’Inter sta attraversando in questa prima fase della stagione. Ieri la vittoria nella prima stagionale a Lugano ha fornito buoni spunti per Conte, adesso si preparano le valigie per il tour orientale, al quale parteciperà molto probabilmente Nainggolan ma non l’ex capitano. Juve e anche Napoli, comodamente seduti in poltrona, attendono che il tempo faccia il suo corso e metta l’Inter nella condizione di doversi liberare dell’argentino ad ogni costo. Il Corriere dello Sport affronta la situazione da una angolazione diversa, quella del carattere di Icardi, per niente in linea con quello di molti altri suoi colleghi.
Il ragazzo era convinto di potersi giocare almeno una possibilità di riprendersi l’Inter in questa prima settimana di lavoro con Antonio Conte, speranza naufragata nelle ultime ore. Ma tutte le indiscrezioni che circolano sul suo conto rischiano di fare i conti senza un elemento fondamentale: il carattere di Icardi, il suo orgoglio di uomo ferito., che potrebbe spingerlo a prendere la decisione per lui più dura, quella di restare due anni in stand by da separato in casa, fino alla scadenza contrattuale. “I soldi, almeno per Maurito, non sono tutto. L’orgoglio lo spinge a restare all’Inter perché non vuole darla vinta a chi lo ha messo ai margini, ma anche perché a Milano sta bene. Non avrebbe mai pensato di chiudere così la sua avventura nerazzurra, ma al tempo stesso ha capito che le chance per risolvere la situazione sono nulle. “.
L’aspetto caratteriale di Icardi, che potrebbe rivelarsi il convitato di pietra di tutta la vicenda, era stato messo in rilievo anche da Fabrizio Biasin “nella testa di Icardi non c’è di andare da un’altra parte uscendo da maledetto che ha sbagliato e se ne va via con la coda tra le gambe. Oggi la cosa più probabile è che lui resti. Non gli verrà mai data un’occasione, questo è chiaro…. Quando gli è stata tolta la fascia è stato sottovalutato il carattere di un calciatore che ragiona molto poco da calciatore contro i suoi stessi interessi: se fosse un giocatore con la testa di un giocatore normale, con un procuratore normale, sarebbe da tempo da un’altra parte con uno stipendio non dico raddoppiato ma quasi. Lui invece ha sempre detto di voler stare a Milano a giocare all’Inter. Questa cosa la gente l’ha sottovalutata pensando fosse una balla e che si accordasse di qua e di là, invece no: è un fatto strano, contro le logiche.”