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L’Inter di Conte prende forma. Si scrive 3-5-2, si legge 3-3-4

È ancora presto per stabilire se l’Inter farà parte della cerchia delle squadre anti Juventus. I nerazzurri hanno annichilito il Lecce con un netto 4-0. E dire che i salentini di Fabio Liverani, nonostante il punteggio, hanno disputato una buona gara. Questo evidenzia ancor di più i meriti dei nerazzurri, apparsi rinvigoriti e pimpanti rispetto al passato. 

Qualsiasi giudizio è in fase embrionale, ed è doveroso ribadirlo. Vietato lasciarsi prendere dai facili entusiasmi, Juventus e Napoli partono avvantaggiate. L’Inter, per adoperare le parole di Conte, vuole essere dinamite. Una dinamite in grado di danneggiare gli avversari e di non provocare solo un forte rumore. Il 3-5-2 è un modulo che ricorda il famoso catenaccio degli anni 80. Caro, vecchio e mai dimenticato. Conte ha saputo rinnovare un modulo tattico, lo ha ringiovanito. Nella fase di possesso, quando l’Inter attacca, il modulo muta in un camaleontico 3-3-4 con Candreva ed Asamoah pronti a supportare Lautaro Martinez e Lukaku. Una manovra sfiancante per il malcapitato Lecce. A Cagliari sarà ben altra storia, partita completamente diversa, estremamente complessa, ma questo Conte lo sa bene.

Bisognerà confermarsi e procedere sulla strada intrapresa. La squadra è apparsa diversa rispetto al passato e non solo per una imponente condizione atletica. Idee chiare sin dal primo minuto, voglia di archiviare la pratica in tempi brevi e di non adagiarsi. Molti calciatori sono apparsi trasformati. Su tutti Antonio Candreva, padrone della corsia destra ed autore di una rete di rara bellezza. Che fa parte del suo repertorio, ed è bene tenerlo a mente.

Il mercato ha portato in dote anche Biraghi e Sanchez. L’attaccante cileno non ha avuto fortuna al Manchester United, ma l’obiettivo di Conte è di riportarlo ai livelli di Udine. L’augurio dei sostenitori nerazzurri è che ripercorra le orme di Ivan Zamorano. Biraghi è il terzino della Nazionale e si alternerà con Asamoah. Prende il posto di Dalbert, autore di buone partite, certo, ma che non ha mantenuto le aspettative. 

Qualcuno storce ancora il naso e rimpiange il mancato arrivo di Dzeko o sogna nomi da fantamercato. Non è quello che serve a Conte. L’allenatore ha dimostrato di riuscire a tirare fuori dai suoi calciatori il massimo ed oltre. Lo ha fatto a Torino dopo aver ereditato la squadra da Delneri, e si è ripetuto in Nazionale e a Londra. Il suo obiettivo è cambiare i nerazzurri. Forse non basterà per arrivare prima di tutti, ma nessuno in questa Inter mollerà di un centimetro o tirerà i remi in barca. Con un condottiero così carico e determinato è impossibile.