Sensi magico, la sua “ribellione” allo schema di Conte
Conte sta lavorando dall’inizio del ritiro per togliere alla sua squadra ogni accenno di “pazzia”. Per questo Sensi ha compiuto quasi un’atto di ribellione
Conte ha un'idea fissa, togliere all'Inter quelle caratteristiche l'anno resa pazza per troppi anni. Basta con le imprevedibilità spesso foriere solo di guai, la sua squadra deve correre sui binari della disciplina tecnica e comportamentale, dell'applicazione, della battaglia da vincere minuto dopo minuto. Niente di improvvisato, niente è lasciato al caso.
Per questo la giocata con cui Sensi ha deciso la trasferta di Cagliari, quella veronica che ha ricordato Zidane, sembra quasi fuori dallo schema dell'allenatore leccese, dove le magie individuali trovano poco spazio. E' questa l'analisi di Luigi Garlando su Sportweek di questa settimana.
” Per il marine Conte, il calcio è più battaglia che danza e forse, a pensarci bene, la magia di Sensi va interpretata proprio come un contropiede genetico, un piccolo atto di ribellione che sale dal profondo della storia nerazzurra. Il nuovo allenatore vuole normalizzare la squadra, strapparle di dosso l’etichetta di “pazza” ed educarla ad una nuova affidabilità razionale, quasi juventina. Ma l’Inter è nata sotto una luna di marzo, in una taverna di artisti. Porta nel sangue la poesia, la musica, la danza e le soluzioni imprevedibili. Per questo ha ballato sul pallone sotto gli occhi del marine Antonio. Ha infilato un fiore nel cannone”.