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Conte in conferenza, parole che fanno riflettere: “Domani partita della vita”

Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida di San Siro tra Inter e Udinese, valida per la terza giornata di Serie A.

Antonio Conte, alla vigilia dell'importante sfida contro l'Udinese, ha parlato in conferenza stampa. Il tecnico pugliese ha dichiarato che quella di domani sarà la partita della vita, indicando a tutti la mentalità giusta per affrontare ogni sfida.

Che tipo di partita si aspetta dopo la sosta? 

“È sempre particolare giocare dopo lo stop per le Nazionali, i giocatori arrivano in condizioni diverse a livello psico-fisico. La partita si prepara diversamente rispetto alla normalità. L'Udinese è una squadra forte, fisica, difende bene e riparte altrettanto bene. Dovremo fare attenzione ai giocatori di qualità come Lasagna, Pussetto, De Paul e Nestorovski. Brutta gatta da pelare anche nelle palle inattive. Giocheremo tante gare nelle prossime settimane, ma ci serviranno per far giocare tutti e valutare a che punto siamo”.

Quindi è l'occasione giusta per pesare le vostre reali ambizioni? 

“Ci aspettano partite molto impegnative. Esordiremo in Champions, andremo a Marassi dove sarà complicato, poi il derby e il Barcellona. Dobbiamo fare il nostro meglio e pensare gara dopo gara. La partita della vita è domani contro l'Udinese contro cui vogliamo offrire una buona prestazione. L'entusiasmo attorno all'ambiente è giusto che ci sia, ma va anche dosato”.

Sanchez può essere il valore aggiunto di questa squadra? 

“Alexis è un giocatore forte che in passato ha vinto in diversi club importanti. Ora bisogna riportarlo al livello top perché ultimamente non ha mostrato tutte le sue qualità. Mi ha dato disponibilità, ha grande voglia di allenarsi e in queste settimane ha iniziato a capire alcune situazioni di gioco. Quando sarà pronto, son convinto che ci darà una grossa mano”.

Lukaku è l'unico vero insostituibile della sua rosa? 

“Romelu è entrato nel pianeta Inter mostrando positività e voglia. Il resto del gruppo lo ha capito subito. Stiamo parlando di un ragazzo che ha doti umane importanti, che più volte cerca di mandare in gol il compagno. Pensa prima al bene della squadra e, per questo, è importante per noi. In rosa un giocatore con le caratteristiche simili è Lautaro Martinez: può fare sia la prima sia la seconda. È un calciatore moderno e, nell'eventualità, può anche non giocare in coppia con Lukaku”.

Ormai lei qui è un idolo: si aspettava di diventarlo così in fretta? 

“Onestamente mi fa piacere che il tifoso mi abbia accolto in questa maniera. Continuo a dire che cercherò l'empatia attraverso le prestazioni. Do tutto me stesso per il mio nuovo club, entro totalmente nella storia della società e questo cerco di trasferirlo ai miei calciatori”.

Lukaku può contendere a Ronaldo il titolo di capocannoniere?

“Romelu sta migliorando nella forma fisica e nei concetti di gioco. Ha capito cosa voglio da lui e cosa rappresenta per la squadra. È un attaccante e ci auguriamo che possa anche fare tanti gol come ha dimostrato nei club passati e in questo avvio nell'Inter. Ronaldo insieme a Messi è il migliore al mondo, ogni anno sistematicamente vede quota 40-50 gol. Romelu deve pensare a fare il bene della squadra e segnare per noi. Alla fine vedremo”

Come si stanno inserendo i nuovi arrivati? 

“Lazaro è stato limitato dall'infortunio, non mi ha dato la possibilità di vederlo all'opera in gare vere. Son contento che ha messo minuti nelle gambe in Nazionale. Ci contiamo tanto in Valentino perché ha nelle sue corde il duello e la resistenza. Dovrò testarlo in una partita ufficiale e accadrà. Viene da un campionato molto diverso dal nostro. Per Biraghi invece è più semplice integrarsi: è una buonissima alternativa per la corsia mancina insieme ad Asamoah e Dimarco. Io devo comunque essere bravo a far crescere ognuno dei miei calciatori”.

Si aspettava di partire così bene in campionato? 

“È stata una buona partenza nonostante l'arrivo di alcuni calciatori solo nel finale del mercato e i diversi infortuni. C'è entusiasmo, ma come detto a generarlo deve essere la voglia di costruire basi importanti. Il risultato certe volte è effimero, stiamo cercando di fare il nostro percorso con molta chiarezza. L'immagine che oggi l'Inter dà è quella di essere un club con le idee chiare. Il mercato lo ha dimostrato. Guardiamo molto al di là delle prime due vittorie in Serie A. Nelle prossime gare dovremo testare tutti i giocatori della rosa, poi capiremo se tutti avranno raggiunto un livello fisico e tattico ottimale”.

Sistemerebbe qualcosa dello Stadio San Siro? 

“Sono tutti innamorati della Scala del Calcio. Dicono ancora che se non ci hai mai giocato, non puoi definirti un vero giocatore. Io non trovo grandi pecche, son stati fatti dei lavori, il campo è bello e la gara si vede bene. Forse, se proprio devo trovare il pelo nell'uovo, gli spogliatoi sono troppo piccoli, ma se penso a quello del Chelsea di certo non posso lamentarmi”.

Come presenterebbe Icardi ai colleghi in Francia? 

“È giusto che si presenti da solo, noi possiamo solo augurargli un grandissimo in bocca al lupo. Per noi, ad oggi, non fa parte della nostra squadra e perciò non è corretto che sia io a parlarne. Anche per rispetto dei nostri calciatori”.

Skriniar come lo userà: pensa anche alla difesa a tre? 

“Al di là dei discorsi legati al modulo, dipende sempre da cosa l'allenatore chiede ai suoi difensori. Io ho chiesto loro di giocare, di determinare il gioco, fare uno step in più e non pensare solo a difendere. Devono essere i primi registi della squadra. Milan si trova bene e lavora con entusiasmo. Conta che insieme agli altri prenda l'iniziativa, anche a costo di sbagliare. E se succede, la colpa sarà solo ed esclusivamente mia”.

Teme che con i tanti volti nuovi possa mancare quella solidità fondamentale per affrontare i tanti impegni in programma? 

“Ci lavoro molto sulla solidità, con tutti i giocatori. Indipendentemente dai titolari o dalle alternative. Chi entra deve sapere alla perfezione cosa fare e quando farlo. Fattore che ultimamente qualcuno fa finta di non vedere è che l'Inter ha cambiato più di tutti rispetto alle altre squadre in questa sessione di mercato, compreso l'allenatore. Perciò è inevitabile mettere in conto un periodo di assestamento. Lavoriamo affinché questo punto interrogativo diventi esclamativo. Stiamo assorbendo la stessa identità e il tempo giocherà a nostro favore”.

Sanchez può essere un nuovo Tevez per lei? 

“Il compito di un allenatore è quello di migliorare la rosa a disposizione e farla rendere al massimo. Sicuramente è stato così anche in passato. Oggi alcuni giocatori top, prima che li allenassi erano quasi sconosciuti. La mia missione perciò è fare questo, anche per quei calciatori che vantano curriculum importanti e Tevez era uno di questi. Sanchez dovrà essere bravo a dare totale collaborazione. Lo sta facendo e, per questo, sono molto contento. Può darci molto, ne sono convinto”.