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Conte spacca la monotonia, serve anche un po’ di benzina sul fuoco

Antonio Conte, con la sua frecciata a Maurizio Sarri, ha reso un servizio a tutti, anche al calcio italiano. Un po’ di pepe, nella giusta misura, serve

Qualcuno potrebbe dire che finalmente Conte ha tirato fuori il primo spunto da interista vero, un po’ di sana polemica nei confronti della Juventus è sempre ben accetta ai tifosi nerazzurri e tutto sommato  serve anche a lui per iniziare a togliersi dalle spalle quella forfora fastiosa del suo passato bianconero. Un primo vagito di orgoglio nerazzurro che viene ad accompagnare la tripletta di vittorie di inizio campionato e che a ben vedere ha un significato assai più concreto del saltello negato qualche giorno fa  al coro “chi non salta juventino è…”

Conte che rimette al suo posto Maurizio Sarri ancora dedito al lamento sull’orario delle partite invitandolo a sbirciare bilanci e stati patrimoniali del club è quel po’ di pepe che ancora mancava all’estasi che la tifoseria nerazzurra sta vivendo nei confronti del nuovo allenatore. E che tutto sommato fa bene anche la calcio italiano, indolente e appisolato da troppo tempo sulla striscia di vittorie bianconere e sulla teoria che tutto va bene madama la marchesa finchè CR7 compra villoni e macchinoni .

Una lettura diversa, forse ancor più pungente delle parole di Conte a Sarri, potrebbe portare addirittura all’esaltazione dell’ironia del tecnico nerazzurro, visto che bilanci e stati patrimoniali bianconeri non sembrano godere di salute che sprizza da tutti i pori, visto che i debiti finanziari sono aumentati in maniera notevolissima e visto che i conti bianconeri risentono pesantemente delle risultanze del  mercato in uscita tutt’altro che soddisfacenti. E la lettura ironica potrebbe toccare l’apice interpretando quello “stai sereno” rivolto a Sarri con il significato che Renzi dette a quello stesso invito quando lo rivolse ad Enrico Letta, pochi giorni prima di farlo fuori.

E’ probabile che Conte non abbia giocato con l’ironia, che abbia pensato solo a rimarcare ed amplificare  i primi segnali di nervosismo del successore di Allegri. Da quella parti si sa, sono abituati a lamentarsi un po’ di tutto ma quella di  Sarri che si lamenta anche dell’orario preferito dalla società bianconera per andare in prime time nei palinsesti delle TV cinesi appare un’uscita almeno improvvida.

In qualche maniera  Conte con le sue parole ha anche riacceso un modello di comunicazione cara a Josè Mourinho, alzando all’improvviso l’asticella della polemica per mandare segnali all’esterno ma anche ai suoi giocatori, per favorire la concentrazione sull’obbiettivo e la coesione del gruppo, visto il mese di fuoco che attende i nerazzurri ed il derby d’Italia che si avvicina (6 ottobre).