Gianfelice Facchetti, figlio della leggenda di nerazzurri e Nazionale Giacinto, ha parlato del momento della squadra di Conte e non solo ai microfoni de La Repubblica, in vista del derby tra Milan e Inter di questa sera: “A papà questa Inter piacerebbe. Stimerebbe Marotta, gran professionista, e avrebbe simpatia per il giovane presidente. Gli Zhang, padre e figlio, ricordano i Moratti: una famiglia alla guida di una società. Apprezzerebbe anche Conte, che dimostra di credere nella sua nuova avventura“.
Cosa cambierebbe papà di questa Inter? “Dell’Inter, a prescindere, non criticava mai niente. Forse avrebbe voluto che in Champions si giocasse con la maglia nerazzurra. Di sicuro lo vorrei io. I bambini si innamorano dei colori, la passione nasce lì. Le terze maglie sono una trovata commerciale“.
Tra i protagonisti della serata potrebbe esserci Nicolò Barella: “Spero in lui. È uno duro, uno vero“. Mentre dall’altra parte non ci sarà Cutrone: “Il classico giocatore sanguigno che nella follia di un derby può fare male. È una sera di guerra sportiva, poi con i milanisti si torna amici“.
Giacinto non ha fatto in tempo a vivere la emozionante stagione del Triplete, culminata con il successo a Madrid nella finale di Champions League: “Eppure sono sicuro che abbia vissuto tutto. La notte della finale di Madrid, contro il Bayern, a Milano faceva caldo. Mio figlio aveva quattro mesi, dondolava sulla sdraietta in terrazzo, vicino al televisore. Dopo mezz’ora del primo tempo, guardando il cielo stellato, cominciò a fare versetti, come se stesse parlando con qualcuno. Gli chiesi: Lupo, cosa vuoi dirci? In quel momento Milito fece il primo gol. Ho capito che stava parlando con il nonno, che da lassù gli avevamo detto: tranquillo amore, ora segniamo“.