Intervistato da “La Gazzetta dello Sport”, il centrocampista sardo dell'Inter, Nicolò Barella, dichiara “guerra” alla Juventus. “Siamo alla pari? Sì. La Juve ha in più solo l’esperienza, il fatto di conoscersi da più tempo come gruppo. Ma il mister ci ha chiesto da subito cose ben delineate e noi le stiamo mettendo in pratica, ecco perché dico che siamo alla pari. La Juve ha vinto il campionato con 21 punti di vantaggio lo scorso anno: vogliamo colmare il gap, vedremo alla fine se ci saremo riusciti”.
Maurizio Sarri avrebbe potuto essere il suo allenatore se solo Barella avesse accettato la corte del Chelsea qualche mese fa. “Sì, il Chelsea mi aveva cercato a gennaio, la trattativa era concreta. Al Cagliari dissi: non è un momento facile per la squadra, resto fino a fine stagione. Poi prenderò una decisione”.
Antonio Conte ha già fatto breccia nel cuore di Barella che per il tecnico salentino farebbe veramente di tutto. “Ha un’attitudine diversa, un modo di parlarti che ti trasmette qualcosa di nuovo. Per lui mi farei ammazzare, vale per tutti i suoi calciatori. E questo fa la differenza. Ha visto come corrono le squadre di Conte? Eh, non è solo perché sono preparate bene. È frutto di quel che ti mette in testa lui”.
Il razzismo è una battaglia da vincere al più presto: aspettare non serve più. “È triste, ho dei compagni che soffrono per questo. Credo che campagne come quella dell’Inter o lo striscione dell’Everton (no al razzismo con la faccia di Kean, ndr) siano molto importanti. Poi bisogna anche vedere i contesti: non è detto che se una curva fa buu a un calciatore sia perché sono tutti razzisti”.
Barella scrisse su un foglietto tutti gli obiettivi da raggiungere nel corso della sua carriera: due di questi sono andati in porto. “Ne ho uno, anni fa scrissi lì tutti i miei obiettivi. Il primo era arrivare in A col Cagliari: ci sono riuscito. Poi c’era anche quello di vestire la maglia dell’Inter: fatto”.