GdS – Il capo della Digos di Milano si esprime sull’arresto di Manduca
Ai microfoni della “Gazzetta dello Sport” Claudio Ciccimarra spiega le dinamiche dell’arresto di Manduca in seguito a Inter-Napoli
Intercettato dai microfoni della Rosea, il capo della Digos di Milano Claudio Ciccimarra ha spiegato come si è arrivato all'arresto di Manduca, tifoso napoletano che ha investito Belardinelli prima di Inter-Napoli:
“Siamo arrivati all’arresto dopo una complessa indagine, abbiamo ricostruito in modo dettagliato quella sera, rivisto le immagini comunali e di privati. Fondamentali sono state le testimonianze dei tifosi coinvolti negli incidenti, della gente che ha assistito agli scontri, più le intercettazioni e le perizie. Siamo riusciti a dare un filo a tutto quello che è successo in via Novara.
Siamo risaliti alle auto e agli autisti. Non ci sono immagini dell’impatto, ma tutto viene ricostruito con i frammenti di ciò che hanno visto le varie telecamere. Alla fine abbiamo escluso tutte le auto dei tifosi napoletani tranne la Kadjar e una Audi A3: poi, grazie alle perizie, siamo arrivati all’individuazione di Manduca. L’auto non era stata lavata, ma sequestrata subito: tutte le macchine hanno una certa quantità di sporco nella parte bassa, la sua aveva una striscia di sporco minore compatibile con l’investimento di Dede. Non siamo certi che abbia puntato Belardinelli ma non ha fatto nulla per evitare lui e gli altri tifosi nerazzurri: comunque nessuno dell’Inter ci ha reso la vita facile per la ricostruzione di quello che è successo. C’è stata una assoluta omertà”.