La Nazionale di Roberto Mancini corre verso l’Europeo del prossimo anno con un percorso netto da favola. Il filotto di 9 vittorie consecutive rimanda ai tempi lontani degli azzurri di Pozzo, la gente si riavvicina ad una squadra che diverte, grazie anche alle potenti iniezioni di gioventù che il CT ha effettuato neglim utimi mesi.
Ad iniziare da Barella, Sensi (prima dell’infortunio) Tonali, due nerazzurri ormai clienti fissi dei raduni a Coverciano ed uno che la maglia dell’Inter porrebbe vestirla già dal prossimo anno, insieme ad altri emergenti come Spinazzola, Pellegrini, Zaniolo che già hanno avuto l'onore dell'esordio.
Questi giovani saranno la colonna portante azzurra dei prossimi anni, ma alle porte di Mancini bussano già altri personaggi in cerca del loro spazio nel futuro azzurro.
Il primo è senza dubbio Alessandro Bastoni, che ha dimostrato di essere in grado di rovesciare velocemente le gerarchie che per ora vedono Bonucci leader incontrastato del reparto, Acerbi ottimo sostituto di Chiellini e Romagnoli in crisi nera come tutto il suo Milan. L’ex Atalanta ha già fatto vedere di non avere alcun riguardo nei confronti di mostri sacri del calcio come Godin, finito in panchina nelle ultime occasioni per scelta di Antonio Conte, viste le difficoltà del capitano dell’Uruguay a metabolizzare movimenti e tempi della difesa a tre e considerato che il giovane classe ’99 dimostra di aver già terminato il suo periodo di apprendistato.
Ma Bastoni non è l’unico nerazzurro in profumo di Italia. Per il reparto avanzato, Mancini ha già iniziato a tener d’occhio Sebastiano Esposito. Il giovane campano dimostra di non accusare il passaggio dalla nazionale Under 17 all’Under 19, segnava a raffica prima e continua a farlo ora, impreziosendo le sue apparizioni con assist decisivi per i compagni. Molti rivedono nei suoi piedi il talento di Francesco Totti. Il Pupone esordì in prima squadra a 17 anni, proprio come Esposito, mentre per l’esordio in azzurro il futuro ottavo re di Roma dovette aspettare i 22 anni suonati. Non ci sarebbe da stupirsi se lo scugnizzo nerazzurro anticipasse il suo modello nella nazionale maggiore, anche in considerazione che l’attacco nerazzurro non dispone al momento di frombolieri da paura.
E insieme a lui, sulla rampa di lancio azzurra cerca posto anche Andrea Pinamonti. Le attese nei suoi confronti ai tempi della Primavera erano enormi, forse troppo frettolose. Il ragazzo trentino sta continuando nel suo percorso di crescita a Genova, dopo una buona annata a Frosinone ed un mondiale Under 20 da protagonista assoluto.
Si parla dei ragazzi emergenti ma si farebbe un torto a non inquadrare queste speranze nel quadro complessivo del settore giovanile nerazzurro che da anni detta legge in Italia, accumulando titoli nazionali e trofei di ogni genere in ogni categoria, a riprova della lungimiranza della società.
Dunque futuro azzurro e futuro nerazzurro a braccetto, in una simbiosi perfetta a caccia di successi.