Inter, stop all’adrenalina psicologica, urge riavvolgere il nastro

Dopo la scarica adrenalina di Praga, che da due giorni sta facendo camminare tutti a mezzo metro da terra, occorre tornare subito con i piedi per terra.Le circostanze, ancora una volta, hanno vestito di “drama” quella che poteva e doveva essere una partita tutto sommato abbordabile. Senza le assenze di Sensi e Barella, senza il punto (per lo meno 1)  gettato al vento a Dortmund, la gita in terra ceca poteva essere una trasferta poco più che normale. Poi  il campo ci ha messo del suo, spengendo l’urlo del 2 a 0 con la mazzata tra capo e collo del pareggio delloo Slavia e a quel punto l’overdose di pathos era assicurata.

Il rientro alla realtà del campionato porterà via  anche l’entusiasmo di Lele Adani, il suo invito alla calmaaaaaa dovrà evolversi nell’ incitamento di Conte e di San Siro ai ragazzi a non dare niente per scontato, tantomeno a snobbare chicchessia. La Spal non è lo Slavia né il Barcellona, gli stimoli sono diversi  ma  la concentrazione e la determinazione non possono andare in stand by o essere modulati in funzione dell’avversario. L’Inter di questi non può permetterselo (ancora), la crescita c’è ma il percorso non è terminato. Lo sarà quando la testa dei giocatori realizzerà in maniera definitiva che le difficoltà degli ultimi anni si superano solo restando in perpetuo al 110%, in modalità “occhi di tigre”. Conte sa  che abbassare i toni porrebbe rivelarsi fatale, perdere punti preziosi con i ragazzi di Semplici vorrebbe dire salutare di nuovo l’ingresso in scena della pazza Inter di cui tutti vogliono perdere le tracce, con tutte le polemiche annesse.  E figuriamoci quanto godrebbero alcuni organi di stampa o TV a spendere fiumi di parole per dimostrare che la serata di Praga  debba essere considerata poco  più di un caso fortuito invece di un passo fondamentale verso maturità e ottavi di finale. Il contraccolpo sarebbe micidiale, la sensazione dell’ineluttabilità dell’inciampo  decembrino  tornerebbe a galleggiare anche tra la gente nerazzurra.

La situazione di classifica della Spal non permette agli estensi di giocare di fioretto, verranno a San Siro a sputare sangue e con il coltello tra i denti per strappare un punto. Venerdì poi arriverà al Meazza la Roma, per tentare di chiudere almeno parzialmente la forbice per il secondo posto, rimandarla nella capitale con le pive nel sacco varrebbe quasi come un polizza  nei confronti di quella che qualitativamente è forse la competitor più attrezzata  (Juve esclusa naturalmente). Nessuna distrazione è ammessa, prima del rompete le righe per il Natale.