Giorgio Chiellini l’ha toccata piano a proposito del Pallone d’oro, addolorato per come viene trattato da due anni il suo compagno di squadra Cristiano Ronaldo. Riprendiamo le parole testuali dalla Gazzetta dello Sport per evitare equivoci: “Il furto a Ronaldo è stato lo scorso anno. Il Real Madrid ha deciso di non farglielo vincere. È stato palese. Modric non era nemmeno nel suo migliore anno. Quest’anno era invece difficile con Ronaldo, Messi e Van Dijk…
E noi che eravamo convinti che il prestigioso riconoscimento venisse assegnato sulla base delle votazioni dei circa 170 giornalisti scelti da France Football, che sciocchi che siamo stati a non capire che in effetti è il club di Florentino Perez, o magari qualche altro top club europeo a rotazione, a decidere chi effettivamente debba portarsi a casa il premio per il miglior giocatore dell’anno. Meno male che il capitano di tante battaglie bianconere arriva ad aprirci gli occhi dalle tenebre dell’ignoranza. Lui che sa bene come funzionano queste cose specialmente in casa Real, avendo sempre negli occhi il gesto rivolto all’arbitro Michael Oliver nell’aprile del 2018 nel quarto di finale della Champions.
C’è una persona che potrebbe sentirsi offeso più di tutti, dalle parole di Chiellini, Paolo Condò, il giornalista che rappresenta l’Italia tra gli esperti chiamati a votare, quest’anno come lo scorso. Dubitiamo che Condò sia un ingenuo con il prosciutto sugli occhi e rifuggiamo dall’idea, ben peggiore, che si presti a fare da complice dei barbatrucchi cui allude il difensore bianconero.
Spieghi Chiellini, a noi e a Paolo Condò, come funziona davvero la cosa. In alternativa ripensi al detto sempre in voga delle 10 P : prima pensa poi parla perché parola poco pensata porta pena.