Come se non bastasse l'amarezza per l'eliminazione dalla Champions, anche oggi si è mosso il tam tam di chi ha voluto inzuppare il biscotto nelle polemiche per un paio di parastinchi di Biraghi con disegni e scritte che hanno fatto gridare al “fascista“.
Niente di più insensato, come ha riferito a TuttomercatoWeb l'agente del giocatore, Mario Giuffredi, per dimostrare quanto artificiosa fosse la vicenda. Biraghi è professionista serio da anni, ha detto l'agente, e le polemiche sollevate oggi feriscono il giocatore ma soprattutto l'uomo.
Giuffredi ha poi svelato l'arcano. “Sui parastinchi: è presente una scritta «Vae Victis» ovvero guai ai vinti e l'elmo del legionario. Si tratta del film «Trecento» e di un riferimento agli spartani sulla battaglia delle Termopili. Quindi altra epoca della storia rispetto a quella tirata in ballo. Quest’oggi si è letto anche qualcuno che facesse riferimento all’altro parastinchi su cui è presente una scritta “Sara Victoria” non è altro che i nomi della moglie e della figlia. Spero che questa storia finisca qui”.