Cena natalizia di un gruppetto di tifosi interisti, amici da sempre, culturalmente ben messi, discretamente attempati, sedicenti razionali. C’è da festeggiare anche una laurea, Beatrice è entusiasta per avere vicino a sé gli amici del padre, consapevole dei rischi derivanti dalla loro maniacalità nerazzurra ma speranzosa di essere, insieme a Babbo Natale, la star della serata. Mai fidarsi degli interisti, mai!!
L’ultima coppia che si presenta alla cena non era stata invitata, non ha suonato il campanello, è entrata, si è accomodata ed ha dominato la serata, senza portare un panettone da 4 euro, uno spumantino, due ricciarelli, Niente di niente. Eppure Mauro e Wanda l’hanno fatta da padroni, restando in silenzio, aleggiando sulla tavola imbandita con la loro ingombranza di tette ormai quasi decadenti e ricordi checchè se ne dica mai sopiti. C’è una cena di interisti che non sia andata così in queste ore?
L’antipasto serve per i convenevoli, insieme al primo finiscono di volare gli ultimi improperi per i 3 gol nel secondo tempo di Dortmund. La sigaretta d’intermezzo serve solo per sperare che Pandev, Thiago Motta e Pinamonti si ricordino del piatto dove hanno mangiato fino a poco tempo fa, ma mentre si spengono i mozziconi si accendono i conti sui gol di Romelu, su quanti ne ha fatti segnare a Lautaro, su quanti ne abbia sbagliati, su quanti ne avrebbe fatti Icardi. “Io diversi di quelli li avrei fatti, magari con quelli i gobbi stavano già dietro ed eravate ancora in Champions”sembra sussurrare maligno il convitato di pietra.
Servono almeno tre dita di Brunello di Montalcino per evitare di tirar giù tutti i Santi dal Paradiso … O forse non scendono dall’alto dei cieli solo perché la discussione ferve anche Lassù, con una sparuta ma “assatanata” rappresentanza di Beati più tradizionalisti schierati a sostenere le ragioni di Icardi .
Il brasato è ormai quasi freddo nei piatti, non è un barlume di ragione a prendere il sopravvento ma lo stimolo di appetiti ben più robusti delle competenze calcistiche di diversi dei commensali. Ma è solo la classica quiete prima della tempesta. Quando fanno la loro comparsa profiteroles, pandori e torroni vari con annesse bottiglie di spumante, grappe e limoncelli, ogni freno inibitorio viene meno. “Romelu? Dio ce lo ha dato e guai a chi ce lo tocca” è il grido di battaglia della maggioranza rumorosa, mentre dal fondo della sala si alza un urlo, “ci sarà da ridere a giugno quando tornerà Maurito con una valanga di gol segnati in Francia e in Champions…”
La dimostrazione che anche il tasso alcoolico sta festeggiando alla grande arriva quando uno dei più esagitati annuncia trionfante di essere appena riuscito a comprare su Amazon il pigiama nerazzurro dell’Inter Store. Quando arrivano i saluti e gli auguri, resta solo da chiedersi quante c***o di cene e cenoni riusciranno a rovinare così i due argentini.
PS: Sorry Beatrice, ormai li conosci, loro sono questi, prendere o lasciare, sono belli così e non invecchiano mai perché non smettono di giocare con quel balocco meraviglioso chiamato Inter.