(ID) Pistocchi su rinvio Juve-Inter: “Regole non chiare e uguali per tutti”
Raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione, Maurizio Pistocchi ha commentato la decisione della Lega di rinviare alcune gare di Serie A.
Dopo il clamore scaturito per via della decisione della Lega Calcio di rinviare ben cinque match di Serie A, la redazione di Inter Dipendenza ha raggiunto telefonicamente Maurizio Pistocchi per parlare di quanto accaduto. Questa l'intervista integrale:
Come giudica la decisione della Lega di rinviare Juventus-Inter e le altre gare in calendario?
“Premesso che l'interesse pubblico sia il primo dei doveri e degli obblighi del governo, e che quindi limitare l'eventuale diffusione del virus è obbligatorio in una situazione come questa, penso che sia altrettanto doveroso da parte delle istituzioni che regolano il mondo dello sport garantire che le regole siano uguali per tutti. Certe e uguali per tutti. Però così non è, perché nel giro di una settimana abbiamo giocato regolarmente le partite di sabato scorso, sono state rinviate le partite di domenica scorsa, si è deciso di giocare a porte chiuse quelle di questa settimana e anche Inter-Ludogorets di Coppa. Oggi si svegliano e dicono che non si gioca più a porte chiuse ma che le partite sono rinviate. Sembra su pressioni del Governo del calcio, non del ministro Spadafora, e come ha detto Gravina per non creare danni economici rilevanti alle società. Io penso che questo tipo di situazione sia paradossale. Da qui alla fine dell'anno ci saranno numerosissimi impegni. Chi ha le coppe andrà avanti nelle coppe, chi non ha le coppe dovrà fare in ogni caso delle partite che si accumuleranno in una settimana. Leggo che l'Inter per esempio giocherà il 10 (maggio) contro il Genoa, il 13 con la Juventus, il 17 con il Napoli e il 24 con l'Atalanta. Praticamente in 17 giorni quattro partite. Credo che sia un calendario insopportabile, soprattutto nel finale di stagione. La situazione andava gestita sin dall'inizio con una sola scelta logica, che era quella di disputare le partite a porte chiuse. Oggi all'Olimpico c'erano 35mila persone per Lazio-Bologna. Il tutto fregandosene del fatto che ci possa essere la diffusione del virus perché attualmente il virus è presente in quasi tutte le regioni d'Italia. La promiscuità può creare questo tipo di problematica. Evidentemente il Governo del calcio è più interessato agli interessi “particolari” e non a quelli collettivi. Prendiamo atto di questa ennesima situazione paradossale. In un paese serio la gente che fa queste castronerie dal punto di vista dirigenziale dovrebbe dare le dimissioni, ma questo è un paese nella quale le dimissioni non le da nessuno. Non cambierà niente”.
Da questa decisione, quale squadra potrà trarre maggiori benefici?
“Questo è un discorso puramente ipotetico che non è possibile fare. E' evidente che la disputa delle partite a porte chiuse creava soprattutto grandi problemi alla Juventus che si trovava a dover gestire un incasso da 5 milioni di euro, nonostante avesse già fatto sapere che non avrebbe rimborsato i biglietti. Proprio ieri il Codacons ha annunciato la possibilità un'azione legale nei confronti della società bianconera per appropriazione indebita nel caso in cui la partita si fosse disputata a porte chiuse e la Juventus non avesse provveduto al rimborso. Nell'immediato chi salva un incasso da 5 milioni di euro è la Juventus, però non credo che si possa fare un discorso legato ad un solo club. Io credo che questa situazione abbia fatto danni a tutte le società”.
Come mai, secondo lei, in Serie B le gare si stanno disputando tutte regolarmente?
“Lo chiede a me? (Ride). Dovrebbe chiederlo alla Lega Calcio e al Presidente della FIGC Gravina. Evidentemente in Serie B c'è un CoronaVirus di Serie B”.
Con ogni probabilità Juventus-Milan sarà aperta solo al pubblico piemontese…
“Si. In effetti è quello di cui ho parlato poco fa sul mio account Twitter. Evidentemente le porte aperte allo Stadium mercoledì stanno a significare che il rischio di pandemia che viene prospettato non c'è. Altrimenti come si fa a mettere insieme tantissime persone per una partita così importante senza pensare che ci possa essere un rischio di diffusione del contagio? Magari si pensa che il contagio sia limitato in alcune zone, ma la gente si muove e viaggia. In questa situazione i vertici del calcio e della FIGC hanno dimostrato la loro totale incompetenza. Non hanno avuto chiarezza sin da subito e stanno continuando a gestire la situazione in maniera anomala”.