Gli animi non si placano e ancora una volta il calcio italiano è stato costretto a fare dietrofront anche sulla Coppa Italia: la semifinale in programma tra Juventus e Milan è stata rinviata a data da destinarsi. C'era il via libera per farla giocare a porte aperte, con i residenti in Piemonte che potevano tranquillamente recarsi allo stadio per assistere alla semifinale di ritorno tra le due squadre. Poi la repentina decisione del Prefetto di Torino, che ha detto no al match in programma giovedì facendo così slittare il secondo incontro della coppa nazionale.
Napoli-Inter probabilmente verso il rinvio, semaforo rosso per l'Allianz Stadium che non vedrà andare in scena la seconda semifinale. E adesso? Cosa accade con Juve-Inter? Dopo il rifiuto da parte della prefettura di Torino sulla Coppa Italia cresce la perplessità sulle sorti del derby d'Italia. Evidentemente Zhang e Marotta avevano ragione: in questo caso le istituzioni hanno voluto salvaguardare la salute pubblica e decidere di non garantire il regolare svolgimento della partita. Tutto a causa del Coronavirus: il Piemonte è una delle aree colpite e stando a quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport non c'erano i presupposti per assicurare delle buone misure di sicurezza.
La grande sfida tra nerazzurri e bianconeri si potrebbe forse giocare a porte chiuse, ma non deciderà il prefetto (quest'ultimo ha ribadito che la scelta spetta ad altri organi). Resta anche il nodo legato alle altre partite: possibile la sospensione del campionato per 30 giorni. Dalla giornata di ieri emerge forse il pensiero del club targato Suning: impossibile giocare a porte aperte senza certezze.