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Inter, Josè Mourinho, un ottimo antidoto contro il virus

Uno sguardo alle notizie è sufficiente per capire che mentre l’Europa trema per il coronavirus il calcio mercato dovrebbe fargli una statua. Non ci sono notizie su squadre, giocatori, partite, allenamenti? E chi se ne frega, evvai con voci e indiscrezioni vere come una moneta da tre euro, nate nel bagno di tizio o nello scantinato di caio. Perché il mercato non conosce infezioni, il mercato dà da mangiare 365 giorni all’anno, il mercato in questi giorni è il vero oppio dei malati di astinenza.

Aborro il mercato” direbbe Mughini, specie di questi tempi. Strano a dirsi ma una volta tanto avrebbe ragione lui, come il classico orologio rotto che due volte al giorno segna l’ora giusta.

E allora meglio andare a rimestare nelle pagine del passato, alla ricerca di qualcosa di tonificante.

In questi casi si va sul sicuro, uno come Josè Mourinho è meglio di un the caldo in un pomeriggio invernale, è come le medicine che servono a curare un po di tutto, dal mal di denti ai dolori reumatici, dal morbillo alla gonorrea . Agli interisti viene somministrato da tempo anche nei casi di demenza senile ed il bello è che fa sempre effetto.

Rileggere qualche chicca dello Special è dunque attività consigliata ai tifosi nerazzurri come stare in casa e lavarsi le mani.

I GIALLI DI MAICON

Il brasiliano era solito farsi squalificare nell’ultima partita prima di Natale per prolungare le vacanze in Brasile. A Siena, ultima prima della sosta del 2008 il Colosso aveva 4 gialli, al quinto sarebbe scattata la sanzione.

Mourinho lo prese di petto: “Se tu prendi il quinto non vai in vacanza, io non sono pirla”. “E se segno un gol?” chiese il terzino. Mou pensò che Maicon il golletto lo poteva segnare. “Se ne fai due puoi andare”, fu la sua risposta.

Maicon fece due gol, si tolse la maglia per farsi ammonire e si guadagnò la sua settimana supplementare di vacanza in Brasile.

MOU, QUANTO COSTANO GLI ARBITRI…

Polemizzare con gli arbitri è una specialità della casa. Qualcuno si è preso briga di sommare le multe prese dallo Special in carriera per questo motivo. Il totale è allucinante: 800.000 euro e 20 espulsioni.

Nel 2004 fu cacciato dal direttore di gara in un Chelsea-Bayern Monaco. Nella partita di ritorno arrivò in anticipo e si nascose nella cesta della lavanderia per dare le ultime dritte ai suoi ragazzi. Altrimenti che Special sarebbe…

BALOTELLI

Josè aveva convocato Balotelli nel suo studio alla Pinetina per le 14,00. Mario ovviamente non si presenta. Mourinho lo chiama e scopre che è alle prove del Gran Premio d’Italia di Formula 1 che si sarebbe svolto la domenica dopo. Quando il mister gli ricorda dell’appuntamento, lui non fa una piega e gli dice che la riunione poteva essere fatta in qualsiasi altro giorno, il GP di Monza no, viene una sola volta all’anno. Mario aveva 19 anni, Mourinho abbozzò, suo malgrado.

ARNAUTOVIC

Un giorno l’austriaco arrivò alla Pinetina, restando sorpreso perché non c’era nessuno. Aveva sbagliato, pensava all’allenamento mattutino invece era di pomeriggio, poca roba, solo 5 ore di anticipo. Pochi giorni dopo, durante una riunione tattica, Mourinho ed il suo staff si alzarono in piedi applaudendolo e ridendo. Il mister dette la motivazione di quell’applauso: “Sei il mio uomo, vieni qui anche 5 ore prima della convocazione, sei il migliore! Tieni, prendi il mio orologio!”

ARRESTATO PER COLPA DI GULLIT

Non c’entra niente il fuoriclasse olandese ex Milan, Gullit è il nome del suo cane. Poche ore prima della finale di FA Cup del 2007 Josè fu trattenuto in custodia cautelare dalla polizia perché si era rifiutato di lasciare in quarantena il suo amico a quattro zampe durante un viaggi in aereo. Il cane non aveva le dovute vaccinazioni ma per Josè questo era un dettaglio.

PRIMA DI BARCELLONA INTER

Le ultime parole di Josè alla squadra nello spogliatoio del Camp Nou: “Ragazzi, il nostro sogno è là fuori, andiamo a prendercelo. Uscirete tutti in fila, dietro di me. I tifosi del Barça mi odiano, io entrerò in campo da solo, loro fischieranno, si spolmoneranno a urlarmi contro di tutto e quando toccherà a voi andare sul prato si saranno già sfogati…”

LA MINACCIA A LUCIO

Prima della finale contro il Bayern, Mourinho catechizzò i suoi ragazzi uno ad uno si cosa avrebbero dovuto fare in campo. Con Lucio il dialogo fu un po’ diverso: “Se prendi la palla e vai in attacco come fai sempre, ti sostituisco. Anzi, ti ammazzo

L’ABBRACCIO DI MATERAZZI IN LACRIME

Quell’abbraccio al suo guerriero fuori dal Bernabeu, facendo fermare la macchina del Real Madrid che lo portava via dall’Inter nella serata più bella non lo ha dimenticato nessuno.

Matrix ha svelato qualche tempo dopo cosa disse nell’orecchio di Mourinho in quei pochi secondi:“Sei uno stronzo. Te ne vai e ci lasci con Benitez, non te lo perdonerò mai. Poi l'ho perdonato però”.

MOURINHO ROCKSTAR

Lo Special è lui anche per questo. Quanti allenatori di calcio possono vantare di essere stati nominati “Rockstar dell’anno” dalla rivista Rolling Stone? Solo lui, ovviamente.La motivazione più o meno fu la seguente: guardate una sua conferenza stampa durante la prima annata del portoghese al Real Madrid: sarà come assistere ad un concerto.

JOSE' SCOMPARSO A SIENA

A Siena fu murato il secondo mattone del Triplete. Con tanta sofferenza, visto che i toscani non volevano saperne di capitolare. Fino al 10mo della ripresa…

E Tronchetti Provera ricorda il dopo partita. “Finita la gara non si trovava più Mourinho e qualcuno mi disse che si era rifugiato in pullman. Vado là e me lo ritrovo disteso per terra che piange come un bambino…”.