La redazione di InterDipendenza.net ha intervistato in esclusiva l'ex portiere Sébastien Frey, impegnato nella lotta al COVID-19 tramite l'ente benefico LIVE Onlus. L'ex Inter ha parlato dell'attuale situazione calcistica che l'Italia sta vivendo, e di come uno sportivo possa essere d'esempio per una grande fetta di popolazione. Per questo motivo è importante che chi ha molto seguito sia d'esempio per gli altri.
Lei in quanto sportivo e personaggio pubblico sta mostrando il giusto comportamento da tenere. Quanto crede possa influire il vostro esempio sulle persone?
“Visto che siamo sotto la luce dei riflettori dobbiamo assolutamente dare l’esempio e trasmettere dei messaggi positivi. I tifosi si identificano nei giocatori e seguono quello che facciamo, per questo è fondamentale il nostro aiuto”.
A questo proposito, alcuni giocatore della Juventus sono tornati nei loro rispettivi paese, nonostante fossero in quarantena. Cosa ne pensa a riguardo?
“Capisco che alcuni giocatori, soprattutto stranieri vogliano tornare e stare vicini alle loro famiglie, ma penso anche che le regole debbano essere rispettate da tutti, a partire da noi”.
Come viene percepita la situazione italiana relativa al COVID-19 in Francia?
“C’è tanta tristezza da parte di tutti vedendo quello che sta accadendo in Italia. La gente con valori offre il massimo sostegno. Il virus sta arrivando anche qui perciò dobbiamo cercare di evitare quello che è successo in Italia”,
Lei sta facendo molto per l'Italia, per questo noi della redazione le facciamo i complimenti. Le è rimasto nel cuore il Belpaese?
“Grazie per i complimenti, anche se tutto quello che ho fatto, faccio e farò viene dal cuore. L'Italia e sicuramente più di una seconda casa, le voglio molto bene”.
In un momento come questo è difficile parlare di sport. Alcuni club italiani hanno deciso di riprendere gli allenamenti gia dalla prossima settimana, secondo lei come dovrebbero reagire i calciatori?
“Non sono d’accordo, finché esiste un rischio potenziale mi sembra poco logico mettere di nuovo a rischio la salute dei giocatori. Spero che in caso di obbligo i calciatori possano essere protetti e tutelati da l’AIC”.
Cosa sarebbe più giusto fare secondo lei per questa stagione calcistica?
“Il campionato non finirà, perciò io lo annullerei. Questo è il mio punto di vista”.
Una piccola curiosità, è molto attivo sui social con varie challenge per intrattenere le persone in quarantena, ha già in mente qualcos'altro?
“Dobbiamo essere tanto uniti in questo periodo, siamo quotidianamente alla ricerca di sfide o di video divertenti per fare passare il tempo alla gente che resta a casa. I social, in questo periodo, fungono da legame con i nostri tifosi, in questo modo li rendiamo partecipi delle nostre abitudini”.