(ID) Mazzantini: “Moratti uomo straordinario. Amava talmente l’Inter che…”

Andrea Mazzantini, storico secondo portiere dell'Inter della fine degli anni '90, è stato ospite della puntata odierna della “Voce Nerazzurra”, podcast in diretta su Facebook di InterDipendenza.

L'estremo difensore ha parlato con noi anche di Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, con il quale ha un rapporto idilliaco: “Moratti penso che sia il massimo che un giocatore potesse avere come presidente. Prima dei soldi guardava l’uomo. Mi ha insegnato molto, adesso è tutto un business. La famiglia Moratti lo faceva per passione che si è tramandata di padre in figlio. La cosa che mi colpì di più era che la famiglia Moratti guardavano molto di più il lato umano. Io feci un incidente stradale che mi fece smettere di giocare. Io era un giocatore del Siena, ma la prima persona che mi chiamò fu proprio Moratti, che mi invitò da lui a farmi curare da un neurochirurgo di sua conoscenza. Questi gesti per me indimenticabili. Un gesto del genere ti dice tutto”.

L'amore di Moratti si poteva scorgere dai piccoli gesti, carichi però di un enorme significato intrinseco e simbolico. Agli occhi dei meno attenti potrebbero sembrare dei comportamenti innocui, sul quale poterci passare sopra, ma lui ci teneva sempre a precisare e a puntualizzare: Negli spogliatoi di San Siro mi capitò di appoggiare la maglia dell'Inter a terra. Non lo feci apposta, in quegli anni erano molto più piccoli e c'era poco spazio rispetto ad oggi, lo feci senza senza pensarci. Quando Moratti mi vide mi disse: 'Andrea, io la maglia dell'Inter per terra non la voglio vedere'. Questo per far capire che tipo di persona fosse e quanto ci tenesse all'Inter”.