Inter Beccalossi ricorda pisolini in campo 3 caffè e 7 Marlboro
Il ruolo del 10 è quello che da sempre accende i sogni dei tifosi, specie dei più giovani. Chi indossa quella maglia di solito ha qualcosa di speciale, nei piedi o nella testa, meglio se in entrambe. La Gazzetta dello Sport ha tracciato un excursus del ruolo del trequartista/fantasista nel corso degli anni. Uno dei protagonisti dell’analisi è stato Evaristo Beccalossi, indimenticato protagonista nell’Inter del Sergente di ferro Bersellini, campione d’Italia nel 1908 e oggi capo delegazione della nazionale Under 18.
Il Beck ha ricordato i suoi tempi, le diversità del calcio dell’epoca con quello di oggi, soprattutto la diversa fisicità e la corsa richiesta anche ai fantasisti. Beccalossi non ha tradito le attese, confermando che in effetti oggi i giocatori che occupano quel ruolo sono più completi ma lui preferisce comunque tenersi i pisolini in campo che il gioco di allora gli permetteva ricordando che correre non era proprio roba per lui.
Lui era un destro naturale diventato sinistro per imitare Sivori. Il suo mondo era popolato di numeri 10 rimasti ella storia del calcio, aveva per modelli Rivera e Cruijff, giocava a fianco di Maradona. “Una mattina mi sveglio con calma, tre caffè, sette Marlboro e leggo sulla Gazzetta: Platini contro Beccalossi. Una pagina intera di confronto: destro sinistro, colpo di testa… Io al suo livello!”. L’ex nerazzurro ha confessato che mentre oggi i giovani hanno grande personalità, lui odiava questi paragoni perché lo intimidivano.