Tiene banco sulla Gazzetta dello Sport la questione relativa alla ripresa del campionato di Serie A. A quanto pare infatti ci sarebbe una forte discordanza tra il protocollo medico redatto qualche giorno fa dalla FIGC e il comitato scientifico del Governo. Quest'ultimo infatti non vedrebbe di buon occhio la ripresa della attività agonistica, in quanto il rischio contagio è ancora troppo elevato.
Lo scoglio più grande resta il fattore “gruppo”, il quale, tra giocatori, staff tecnico e magazzinieri, prevede il contatto ravvicinato di almeno 50/70 persone. Un numero elevatissimo secondo il governo, che comporterebbe un alto rischio di contagio. Da considerare poi i viaggi per disputare i match di campionato, che rappresenterebbero un altro fattore di rischio.
Non convince neanche la questione tamponi: offrire migliaia di tamponi al calcio in via preferenziale non sembra molto etico in una situazione come questa, e inoltre solo la Serie A potrebbe godere di questo beneficio, mentre Serie B e C resterebbero sprovviste di controlli. Ma il nodo più grande resta sempre lo stesso: cosa accadrebbe in caso di un nuovo contagio? Sicuramente il giocatore in questione verrebbe isolato, e tutti i componenti della squadra verrebbero messi in quarantena, portando ad un nuovo stop del campionato.