Dopo la prima data uscita per la ripresa del campionato la Curva Nord non ci sta e diffonde un comunicato pungente in seguito alla decisione della Serie A Tim. Il tifo organizzato prende una posizione, sottolineando la situazione drammatica in Lombardia e nel resto del paese a causa della diffusione del Coronavirus. Ecco la nota diffusa dal secondo anello verde attraverso la pagina Facebook “L'urlo della Nord”:
“È il momento del lutto e del silenzio. O almeno così dovrebbe essere. Milano piange i suoi morti. La Lombardia e l’Italia intera sono in ginocchio e la vita di tutti noi è segnata da un presente devastante e da un futuro incerto”.
“Abbiamo fino ad ora reputato che lo strumento più forte in nostro possesso fosse quello di esporci attraverso un impegno sociale- mai prima come adesso- necessario. Campionato sì, campionato no. Stadi pieni, stadi vuoti. Chissenefrega. Non può essere una diatriba e nemmeno un qualcosa su cui riflettere”.
“Come si fa solo a pensare che possa ripartire il calcio quando ormai è assodato che per lungo tempo dovremo rispettare tutti delle regole ove il contatto fisico non è previsto? Il problema minore della questione starebbe comunque nella gestione degli spalti. Infatti, con le dovute accortezze e limitazioni, si potrebbe comunque far tornare la gente allo stadio in tempo zero”.
“Ma come si può pensare di giocare una partita di pallone se bisogna stare ad un metro di distanza tra persone? Perché nessuno dice questo? I giocatori sono essere umani, che possono anche essere controllati quanto si vuole all’interno degli impianti sportivi. Ma poi, finiti gli allenamenti, tornano a casa, hanno una famiglia e parenti, amici. E la trasmissione del contagio diviene quindi incontrollabile. Ed ovviamente ci sarà sempre qualche positivo al virus in campionato. È banale a dirsi ma mediaticamente quest’aspetto pare sommerso (accorgersene potrebbe avere un sapore rivoluzionario per le tante parole lanciate vanamente al vento da chi vuole “ripartire”)”.
“E’ per tutti un enorme dispiacere e sacrificio, ovviamente. Ma prima che Ultras siamo UOMINI e DONNE d’ITALIA. Ci sarebbero sì l’Inter, gli spalti che adoriamo, la nostra Curva Nord e tutto quello che è la magia di una vita donata per una missione come la nostra. Passione e dedizione assoluta”.