Sembrava tutto fatto per il ritorno in campo della Serie A e invece la situazione è più caotica del previsto. Nella giornata di ieri, Beppe Marotta ha palesato tutto il suo disappunto per il protocollo varato dalla FIGC, e anche altri club (Milan, Napoli, Atalanta, Fiorentina, Sampdoria, Cagliari, Verona, Brescia e Sassuolo) si sono uniti alla sua protesta.
Sono tre i punti incriminati, e se si vorrà tornare in campo dovranno essere per forza di cose rivisti. Il primo riguarda la quarantena: i club non sono d'accordo su una quarantena di gruppo in caso di un singolo contagio e chiedono che venga adottato anche in Italia il modello tedesco (singolo giocatore isolato). Il secondo punto riguarda la responsabilità penale dei medici di squadra: secondo i club il peso di un nuovo contagio non può ricadere interamente sui medici sociali, ma dovrà essere divisa secondo modalità che toccherà al governo stabilire.
Infine il terzo punto riguarda i ritiri obbligatori: le squadre in questione chiedono di eliminarli e quindi la possibilità per giocatori e staff di rientrare a casa al termine degli allenamenti. La sensazione è che solo con la modica di questi tre punti la Serie A potrà ripartire.