Inter, accettare la sfida di Pistocchi o vivacchiare ? Parola a Marotta
In mezzo a tanti social-soloni di mercato che sparano certezze, bufale e indiscrezioni come se non ci fosse un domani, Maurizio Pistocchi resta uno dei pochi a inquadrare la vicenda nella maniera più corretta. Lo ha fatto oggi con due post pubblicati sul suo profilo Twitter.
“Il crollo – a livello mondiale- delle valutazioni dei calciatori consentirà a chi è più strutturato, più competente e solido finanziariamente di costruire una grande squadra spendendo meno della metà di quanto avrebbe speso a dicembre. Sono curioso di vedere chi sarà il più bravo”. E poco dopo ha precisato: “I grandi club – tutti – hanno bilanci in rosso: alcuni possono contare sul credito delle banche, altri hanno esaurito anche il credito. Il calo dei fatturati condizionerà il mercato, dovranno prima cedere per acquistare, ringiovanire le rose e abbassare il monte ingaggi. Bella sfida”.
Contestualizziamo il messaggio lanciato da Pistocchi in casa nerazzurra. La pandemia che ha bloccato il calcio in tutto il mondo ha provocato danni anche alle entrate del club, su questo non ci piove. Tuttavia, a quanto è dato sapere, l’Inter potrebbe non rientrare nel novero dei club messi peggio né da un punto di vista prettamente di bilancio né da quello più direttamente riferibile al mercato .
Qui entra in scena Beppe Marotta, giustamente celebrato per l’abilità dimostrata negli anni precedenti nel mare tempestoso delle compravendite. Il suo pacchetto di cessioni obbligate comprende Joao Mario, Perisic, Icardi e Nainggolan. Dando per scontato che la società non sia intenzionata a tornare sui suoi passi dopo la decisione presa 12 mesi fa di fare piazza pulita nello spogliatoio, è auspicabile che l’Ad trovi il modo di portare a casa quel tesoretto che possa garantire un mercato “furbo” come quello citato da Maurizio Pistocchi. Magari anche concedendo qualche sconto sulle cifre dei riscatti o delle possibili cessioni, senza svendere e facendo ovviamente attenzione ad evitare minusvalenze di sorta. Le condizioni sono più difficili dello scorso anno, è vero, ma Marotta è un fuoriclasse riconosciuto, dunque è lui che può e deve dimostrare di poter mettere l’Inter in grado di compiere ancora un passo avanti. Senza fare del covid un alibi, perché i veri duri iniziano a giocare quando il gioco si fa più duro.