“Perché io so’io e voi nun siete un c***o” diceva il Marchese Onofrio del Grillo/Alberto Sordi. Un film che deve piacere molto alla dirigenza del Barcellona visto che, almeno stando alle indiscrezioni sulla vicenda di mercato di Lautaro, continua a trattare l’Inter come i pezzenti sonoramente presi per i fondelli dal nobile romano. In Spagna sono abituati così, il potere economico e “politico”di Real e Barcellona gli fa spesso pensare di poter disporre della concorrenza a loro piacimento, anche se l’interlocutore si chiama Inter e non Albacete, con tutto il rispetto per i castigliani.
Ma in questa fase c’è una differenza non secondaria: il Marchese del Grillo aveva i quattrini sonanti, il Barcellona per ora sembra proprio di no.
Mundo Deportivo continua a sciorinare prime pagine sul prezzo dell’argentino e sulle offerte più o meno fantasiose, con valutazioni iperboliche di giocatori che non hanno dimostrato alcunchè nella Liga per abbassare il cash richiesto dall’Inter. Fabrizio Biasin osserva oggi che (secondo loro) il valore di Firpo sarebbe passato da 10 a 41 milioni di euro in poche settimane e senza giocare una partita. L’anello al naso non lo ha più nessuno e magari sarebbe gradito anche un po’ di rispetto.
Il cash dicevamo, materia introvabile in questo mercato condizionato dal covid 19 e dai danni che ha procurato anche sui bilanci delle società più importanti. Da questo punto di vista il Barca sembra una tra le più penalizzate, tanto che l’ex presidente blaugrana Laporta ha parlato di società in grande difficoltà con “un trilione di debiti”. E anche i giornalisti spagnoli stanno iniziando a rompere il fronte della sicumera catalana, come ha fatto ieri Francesc Aguilar, firma importante proprio del Mundo Deportivo, che su Twitter ha confessato “ Il Barca non è riuscito a vendere nessuno dei suoi giocatori per essere in grado di far quadrare i numeri…Lautaro adesso è proibitivo. Tranne un trasferimento miracoloso di qualche blaugrana crack, disastro.”
Da parte nerazzurra regna una grande tranquillità. C’è una clausola, 111 milioni, chi vuol vedere cammello si metta le mani in tasca e cacci la grana, tutta la grana, e poi magari rifletta anche sul fatto che il quadriennale di 10 milioni netti proposti a Lautaro diventano circa 70 lordi. Totale oltre 180 piotte, mica pizza e fichi. Oltretutto la condizione dell’Inter è ben diversa da quella del Barcellona e di molti altri club. I 58 milioni incassati dalla cessione di Icardi offrono ai nerazzurri un vantaggio non secondario sui competitor, come ha riconosciuto il procuratore Alessandro Canovi secondo il quale “con Marotta e Ausilio ci divertiremo, sarà interessante vedere come agiranno . A livello contabile partono avanti rispetto alle altre. Tutte dovranno fare molti calcoli, i nerazzurri no”.
E Lautaro? Il Toro non parla, è muto come un pesce. Nessuno si aspetta che esterni il suo amore eterno per il nerazzurro anche con qualche ragione vista la difficoltà (o la volontà?) della dirigenza nerazzurra a trovare una quadra per arricchire il suo ingaggio assai sottodimensionato rispetto al valore del giocatore.
Avrà pure i suoi 10 milioni di motivi per desiderare di giocare al Camp Nou insieme al suo mentore Leo Messi. Magari valuti attentamente il rischio diventare un frequentatore della panca a tempo indeterminato, visto che Suarez e Dembelè ristabilito sono tanta roba, anche per uno come lui. E poi se vuole andare vada. Se e quando il Barca riuscirà a trovare i 111 milioni lo saluteremo con affetto e ce ne faremo una ragione.