L’Inter vista a Napoli ha lasciato buone impressioni, nonostante l’eliminazione dalla Coppa Italia. Molti osservatori hanno giudicato la squadra di Conte la migliore tra le quattro viste all’opera nel primo week end di calcio dopo il lockdown. L’Eriksen brillante fin quando ha potuto gravitare nella sua zona di campo preferita, dietro le punte, ha dimostrato a tutti che le sue caratteristiche possono diventare la vera arma in più dei nerazzurri per questo finale di stagione così anomalo.
I 13 turni che attendono l’Inter sono un vero e proprio campionato a parte, ricco di incertezze su come si possano affrontare 1080 minuti in campo più recuperi in meno di 40 giorni, in un periodo solitamente dedicato alle vacanze e senza il calore del pubblico a fare da cornice. “Dal letame nascono i fiori” cantava Fabrizio De Andrè in Via del Campo. Allo stesso modo Conte sa bene che da questo calendario micidiale potrebbe nascere qualcosa di imprevisto ad oggi e di straordinariamente positivo.
I primi 8 turni vedranno l’Inter impegnata 5 volte a San Siro, per quanto possa contare il fattore campo, contro Sampdoria, Sassuolo, Brescia, Bologna e Torino e 3 sole gite fuori porta a Parma, Verona e Ferrara. La sorte mette di fronte ai ragazzi di Conte un mese sulla carta “soft”, prima di scendere all’Olimpico contro la Roma il 19 luglio. Nello stesso periodo la Juventus avrà almeno 3 gare ad alto coefficiente di difficoltà, il derby, Milan e Atalanta, mentre anche la Lazio sarà attesa da bergamaschi e milanisti prima dello scontro con i bianconeri in programma il 20 luglio.
Il tecnico nerazzurro sa bene che un filotto positivo potrebbe riaccendere speranze sopite in attesa poi del rush finale, difficilissimo, visto che le ultime due vedranno i nerazzurri ospitare il Napoli e poi spostarsi di poco, a Bergamo, in casa dell’Atalanta ormai non più rivelazione.
Sulla carta sarebbe lecito attendersi un filotto esaltante da 22/24 punti ma la memoria dei tifosi ricorda bene che quando negli anni scorsi si sono presentate occasioni simili l’Inter è sempre riuscita a complicarsi maledettamente la vita, perdendo occasioni e punti preziosi contro avversari “alla portata”. Nessuno ha chiesto lo scudetto al primo anno ma ripetere quelle esperienze del passato sarebbe esiziale, le polemiche arriverebbero copiose e capaci di incrinare le poche certezze costruite in un anno di lavoro.