Inter, tre novità importanti in un giorno solo (e non c’è Messi)
Tre novità in una sola giornata in casa Inter non sono poche, considerando che non si parla di calcio mercato. Si parla invece di ciò che sta sopra le compravendite, ovvero il bilancio, la gestione economico-finanziaria del club, da cui dipende poi il movimento di tutta la giostra. Nelle ultime ore dunque, a breve giro di posta sono arrivate notizie su:
– Il nuovo bond di 75 milioni approvato “per finanziare gli scopi aziendali generali dell’Inter e per finanziare i conti garantiti relativi alle nuove emissioni”;
– La chiusura dei conti al 30 marzo scorso, con 30,5 milioni di entrate in meno (dovuti in larga parte a minori ricavi commerciali e diritti televisivi) e 70,3 milioni di costi in più (26,6 dei quali per maggiori spese del personale) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente;
– La trasformazione da prestiti a conferimenti di capitale di 100 milioni di euro da parte di Suning.
La contemporaneità dell’arrivo di queste informazioni con la suggestione causata dalle notizia sull’arrivo della famiglia di Messi a Milano ha scatenato una valanga di illazioni prive di fondamento. Non c’è bisogno di essere professori di economia per comprendere che la Pulce costa 50 milioni l'anno solo di ingaggio e dunque, nelle condizioni attuali, il discorso si chiude qui. Al 30 marzo scorso il bilancio del club nerazzurro risulta appesantito per 100 milioni circa rispetto a quello dello scorso anno perché giocatori e staff di prestigio costano, perché il Covid 19 ha fatto sentire i suoi effetti già in questo primo trimestre del 2020 e perché i contratti di alcuni sponsor sono andati a scadenza senza essere stati rinnovati o sostituiti da altri. E non c’è bisogno di essere veggenti per capire che il periodo aprile-giugno 2020 sarà ancor più pesantemente influenzato dagli effetto della pandemia, mentre di nuovi sponsor in arrivo si sente parlare ma senza che sia intervenuta alcuna ufficialità fino ad oggi.
Appare dunque facilmente comprensibile che il board nerazzurro abbia scelto la strada del nuovo bond da 75 milioni per garantire l’equilibrio economico della stagione più difficile. Il lockdown mondiale ha inciso pesantemente sui ricavi da botteghino, sui diritti televisivi, sulla appetibilità del club nei confronti di possibili nuovi partner commerciali mentre le spese di gestione continuano ad essere ingenti e gli stipendi corrono una volta al mese. Per far fronte a questo black out economico servono risorse fresche e dunque il bond di 75 milioni deve essere interpretato in questa logica, altro che soldi destinati al mercato.
La buona notizia arriva invece sul fronte Suning. Dopo aver trasformato in capitale 105 milioni di prestiti negli anni scorsi, si viene a conoscenza di adesso una analoga operazione per altri 100 milioni di euro. In poche parole il gruppo cinese rinuncia alla restituzione di questa somma prestata all’Inter, dunque come se si mettesse le mani in tasca per una cifra analoga.
Nella chiusura del bilancio 2017-18 figuravano debiti verso soci per finanziamenti per circa 230 milioni di euro, scesi a meno di 150 al 30 giugno 2019. Con l’operazione annunciata negli ultimi giorni Suning in pratica riduce i propri crediti nei confronti del club nerazzurro ad una cifra “irrisoria”. Dunque meno debiti e riflessi positivi sulla parte economica del bilancio nerazzurro per i minori interessi passivi da riconoscere alla casa madre cinese che nel 2019 sommavano circa 12 milioni di euro.
Era una operazione auspicabile ma impossibile da realizzare prima dell’uscita di Thohir, anche su questo fronte gli Zhang vanno del loro passo ma arrivano sempre alla meta.Ergo, nessun volo pindarico sul mercato da sognare dopo le operazioni di ieri ma la certezza di un bilancio più solido in un periodo così complicato.