Inter, mister Conte senza pace rimedia schiaffi e carezze

Il campionato dell’Inter si decide, ancora una volta al 90mo dell’ultima di campionato. Nei due ultimi anni l’epilogo era servito per certificare il diritto dei nerazzurri a partecipare alla Champions. Due anni fa all’Olimpico la prese Vecino per il 3 a 2 finale sulla Lazio, lo scorso anno la gara da infarto con l’Empoli sull’orlo del baratro che fece tremare San Siro fino alla fine. Stavolta la qualificazione alla Champions è già al sicuro ma la gara di sabato a prossimo a Bergamo sarà fondamentale per diversi motivi.

Il primo è quello del prestigio, chiudere al secondo o al quarto posto non è la stessa cosa checchè ne pensi mister Conte, soprattutto per i tifosi che da anni aspettano un segnale concreto sulle reali possibilità di avvicinare i 9 volte campioni d’Italia.

Il secondo motivo è economico, tra la piazza d’onore e il quarto posto corrono più di 10 milioni di euro di differenza, non propriamente una bazzecola tanto più con i tempi che corrono.

Il terzo motivo è quello forse più importante. Una prova positiva in casa dell’Atalanta potrà creare le condizioni per una partecipazione all’Europa League senza tante polemiche. Una debacle darebbe invece modo alla stampa, mai tenera con i nerazzurri, di parlare con i soliti toni di flop, fallimento, e chi più ne ha più ne metta. D’altronde l’Inter ha avuto diverse occasioni dopo la ripresa di avvicinarsi come non mai alla Juventus più “lenta” degli ultimi anni, trovando sempre sulla strada ostacoli mentali e tecnici che hanno impedito ai ragazzi di Conte di giocarsela fino all’ultimo. Dal canto suo il mister rivendica la bontà del lavoro fatto, la crescita del gruppo, i punti conquistati, i numeri che parlano di migliore difesa del torneo e secondo attacco.

Una diversità di vedute che spacca anche la critica. Oggi Leo Turrini, opinionista di Sky Sport e da sempre vicino all’Inter,  ha parlato a Calciomercato.com.   A suo giudizio lo sconfitto non è certo il tecnico leccese, reo di stare sulle scatole alla gente solo perchè ha il coraggio di dire verità scomode. . Ma l’allenatore dell’Inter per sei mesi aveva in organico gli esterni Biraghi, Asamoah presto disperso in infermeria, Lazaro così denominato perché quando entrava resuscitava gli avversari e meno male che se non altro c’era Candreva. Aggiungi che con Sanchez ai box l’unica alternativa a Lukaku e Martinez era un minorenne, cioè Esposito. Secondo te la Juve come organico era messa così?“.

Sul fronte opposto invece l’ex nerazzurro  Paolo Stringara che ai microfoni di TMW Radio ha ricordato che ai suoi tempi con mister Trapattoni vigeva l’imperativo di provarci fino all’ultimo secondo, diversamente da quest’anno in cui l’Inter ha mollato troppo presto, presentandosi alla ripresa post Covid con 9 punti di ritardo dalla Juventus. “Nove punti erano tanti, tra l’altro l’Inter era partita anche forte. Se vuoi essere l’antagonista della Juve, non puoi avere quel distacco. Devi ringraziare la Lazio per aver lottato per il campionato in maniera più decisa. L’Inter non ha mai avuto la possibilità di combattere con la Juve. Ed è un mezzo fallimento di Conte. Per aprire un ciclo ci vogliono tante componenti. Per me Conte è solo sufficiente“.