Atalanta-Inter, nessuna insufficienza solo tanti elogi: l’ultima è d’applausi

Atalanta-Inter, una sfida giocata a ritmi altissimi dalla squadra di Antonio Conte che tanto ha ricordato l'approccio messo in campo contro Barcellona – al Camp Nou – e Borussia Dortmund nei gironi di Champions League. Una squadra affamata, con furore e vigoria agonistica e tanta qualità sulle fasce. Il mister torna al 3-5-2, rinunciando al trequartista, e la scelta paga e non poco in quanto riesce ad imbrigliare la Dea concedendole il primo tiro in porta solamente dopo 60' minuti.

Una prova corale ottima da parte di tutti, tanto che la Gazzetta dello Sport quest'oggi promuove tutti dando a tutti la sufficienza. Spicca Young con la sua perla e la sua inesuribile corsa insieme alla prova convincente del trio difensivo composto da Godin-De Vrij-Bastoni. L'uruguaiano mette il fisico nel duello con Duvan Zapats e si prepara al palcoscenico europeo da lui ben conosciuto. Per quanto riguarda l'olandese è una certezza – nonostante il giallo rimediato durante il match – tanto da dar sicurezza al giovane italiano che da promessa è diventata una solida realtà della difesa a tre giocando da veterano. Nota di merito anche per D'Ambrosio che segna la seconda rete consecutiva. Se l'Inter è al secondo posto un po' di merito è anche suo, ci mette sempre l'anima.

Per quanto riguarda la mediana Gagliardini gioca un'ottima partita per condizione, ordine e disciplina insieme a Brozovic che parte a razzo effettuando però giocate semplici e mettendoci la grinta che a volte è un po' mancata. Solita gara di sostanza per Barella che della volontà e del sacrificio ormai ne ha fatto il suo mantra.  Buona prova anche dalle due punte con Lautaro ottimo ad inserirsi e galleggiare tra le linee non dando punti di riferimento. Sponde, protezioni e ripartenze invece per Big Rom. Il belga ieri sera ha trovato davanti a sè una difesa fisica, ma il suo apporto si è sentito sempre. Sufficenza anche per i subentrati Sanchez, Skriniar e Biraghi nonché per il capitano Samir Handanovic – che grazie ai compagni – non ha dovuto sporcare i guantoni in una serata “tranquilla”.