La Serie A post Covid-19 ha visto molti giocatori rinascere. Rispetto a quanto fatto vedere nella prima parte di stagione, alcuni prospetti hanno iniziato a dimostrare tutto il loro valore e fra questi non può che trovare menzione Diego Godin. Silenziosamente, passo dopo passo, con la sua grande esperienza, è riuscito a ritagliarsi sempre più spazio grazie alle sue ottime prestazioni, trovando così il definitivo inserimento all'interno dello scacchiere tattico di Antonio Conte.
Non subire reti dal miglior attacco del campionato quale quello dell'Atalanta non era missione semplice, eppure l'uruguaiano assieme a De Vrij e Bastoni, si è reso protagonista di una grande prestazione, concedendo in fin dei conti solo una palla-gol ai bergamaschi con Gosens incapace di sfruttarla. L'Inter si conferma miglior difesa del campionato grazie anche all'apporto dell'ex Atletico Madrid e non a caso, i quattro clean sheet ottenuti nelle ultime quattro partite disputate la dicono lunga sul rendimento della retroguardia.
Al netto dei detrattori, Godin ben si è destreggiato nelle ultime uscite stagionali, risultando uno dei migliori in campo per costanza, determinazione e tenacia. Anche in Atalanta-Inter ha saputo lasciare il segno concedendo pochissimo ad attaccanti veloci e forti fisicamente come Zapata o Muriel o a centrocampisti abili negli inserimenti come Gomez e Malinovskyi. Anzi, più volte ha avuto modo di affacciarsi nell' area avversaria grazie ad alcune sue cavalcate, a testimonianza di come non abbia nessun timore reverenziale.
In realtà, era proprio questo quello che Conte chiedeva ai suoi difensori: coraggio e intraprendenza. Godin sembra essersi, almeno per il momento ben inserito e non a caso, nella sua intervista a partita finita, ha dichiarato di aver capito cosa l'allenatore desiderasse da lui. Bene, di ciò tutti non possono che essere contenti ma adesso c'è già altro a cui pensare: l'Europa League.
Il difensore uruguaiano, con la sua esperienza, potrà essere l'arma in più dell'Inter di Conte: sa come si vincono partite e trofei ed inoltre, conosce più che bene il campionato spagnolo e di conseguenza una squadra ostica come il Getafe. Serve il suo carisma, serve una guida come lui che possa nei momenti di difficoltà, caricarsi la squadra sulle spalle. Inter, in fondo, perchè cederlo? Ai posteri l'ardua sentenza