30 gol il bottino stagionale di Romelu Lukaku. E' riduttivo però parlare solo dei gol segnati dall'attaccante belga in nerazzurro, perchè Lukaku ha convinto soprattutto per le prestazioni, per lo spirito con cui si mette a lavorare per la squadra e per il leader che è in campo in una stagione che vede ancora una Final Eight di Europa League da giocare. Punto di riferimento insostituibile per Antonio Conte.
Con un Sanchez che fino a dopo il lockdown è stato attanagliato dai problemi fisici, e un Lautaro Martinez che ha calato vistosamente il suo rendimento nel 2020, Lukaku è stata la vera certezza del reparto offensivo dell'Inter, dimostrando con i fatti il suo valore e rispondendo alle critiche che inspiegabilmente gli sono state rivolte al suo arrivo. Conte lo ha voluto fortemente scontrandosi anche contro qualche dirigente, come affermato dopo Bergamo. La differenza con il numero 9 che lo ha preceduto è che il belga, a differenza di Icardi, non ha bisogno di una squadra costruita intorno a sè per rendere al meglio. Lukaku porta molto di più che gol dentro l'area.
I numeri di Lukaku sono clamorosi perchè nel suo primo anno in nerazzurro ha avvicinato o superato come numero di reti gente del calibro di Christian Vieri o Ronaldo nella loro prima stagione con l'Inter. Inoltre è stato il primo, dopo Samuel Eto'o, a segnare almeno 30 gol in una stagione dal post Triplete. I gol parlano, ma quello che ha impressionato moltissimo è l'enorme mole di lavoro per la squadra che consente all'Inter di giocare meglio, trovando migliori soluzioni offensive e certificando la squadra di Conte come una cooperativa del gol con 18 marcatori diversi in stagione. Ora servono rinforzi di spessore per affiancare in ogni zona del campo il top player nerazzurro, Romelu Lukaku.