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Lukaku e non solo, Inter il mercato non era così male

Il mercato dell’Inter è stato molto ben studiato dalla dirigenza, che ha investito su giocatori funzionali al progetto.

«Spero che queste partite facciano capire certe cose a chi di dovere – disse – Potevamo programmare molto meglio». Parole post sconfitta di Dortmund contro il Borussia e che qualche volta riescono dalla bocca di Antonio Conte, come nel post Atalanta. Adesso, tutto sembra essersi calmato perché l'Inter gioca bene e soprattutto vince. Era il 5 novembre e tutto è cambiato perchè i nerazzurri si trovano ad aver appena sfidato un'altra squadra tedesca, una partita che ha regalato semifinale di coppa europea, che mancava dal Triplete.

A Dortmund ci fu la prima grande sfuriata di Conte, che lamentava il fatto di non avere una squadra per vincere subito. Perché il tecnico salentino è così, prendere o lasciare: odia perdere e se questo accade si innervosisce anche se la società ha speso 200 milioni per il mercato estivo e in quello di gennaio gli ha regalato un top come Eriksen e sistemato le fasce.

Critico con la società, ma protettivo con i suoi giocatori, che difende alla morte davanti a tutto e tutti e loro, ora, lo stanno ripagando con grandi prestazioni. Sono proprio i nuovi arrivi che stanno dando qualcosa in più, sono proprio loro veri trascinatori. Lukaku, naturalmente, su tutti. Il belga è diventato, con i suoi gol e il suo lavoro,la vera anima di questa squadra. Nicolò Barella è ormai imprescindibile con i suoi infiniti polmoni, poi ci sono Young e Moses, delle vere e proprie frecce che interpretano alla perfezione un ruolo fondamentale nell'assetto contiano, quello dei quinti. Alexis Sanchez è un ricambio di lusso ,ed è veramente riduttivo chiamarlo così, si è meritato la riconferma a suon di grandi prestazioni nel post lockdown. Ed infine Godin, che da grande campione, ha saputo imparare dalle difficoltà e dopo mesi di panchina, si è ripreso il palcoscenico alla grandissima. Ancora in evoluzione l'integrazione tattica Eriksen, ma già contro Getafe e Bayer ha mostrato quello che vale, ed ora, con Sanchez out, il danese diventa ancora più fondamentale. L'Inter è a due vittorie dal conquistare l'Europa League (lunedì semifinale con lo Shakhtar). Per una squadra che non aveva il potenziale per vincere subito non è un brutto inizio.