Inter, i cannoni avversari sono già  in funzione, Conte è avvertito, Zhang pure

Stefano Agresti, Direttore di Calciomercato.com nel suo ultimo editoriale parla di Europa League come coppa dei perdenti. E dopo aver irriso il torneo, piazza il suo colpo “da maestro”. Per chi è importante la coppa degli sconfitti? Per l’Inter naturalmente, sconquassata per i risultati degli ultimi 9 anni e per Conte, per avere un’arma in più quando dovrà affrontare a quattr’occhi Steven Zhang per rendergli conto della sua sparata dopo la vittoria di Bergamo.

In qualche misura ha ragione Agresti. L’Europa League è’ il torneo riservato alle sfigate che portano il velo alle bellissime della Champions e a qualcuna che da questa esce dopo la prima fase. Non ci sono gli squadroni top e le superstar che riempiono le fantasie dei tifosi e le pagine dei giornali ed è frequentata da chi aspira ad entrare (o a rientrare) nel girone delle eccellenze. L’Inter al momento è tra queste, la realtà del club è questa, lo sa Zhang, lo sa la dirigenza, lo sanno i tifosi, i nerazzurri proveranno stasera a conquistare una finale che rappresenta un altro step nel percorso per tornare ai vertici.

Ha ragione Agresti, ma in fin dei conti dice cose banali, le stesse che in queste ore escono in qualsiasi bar di periferia nelle discussioni tra tifosi juventini incarogniti dall’ennesima eliminazione a sorpresa e interisti gasati a mille per una semifinale da poveri Cristi, ma pur sempre tale. E allora è lecito chiedersi cosa c’è davvero dietro l’editoriale in questione?

Se l’intento è quello di dare voce alla frustrazione di milioni di tifosi bianco-rosso-neri l’obbiettivo è raggiunto. Da quando l’Inter ha liquidato i tedeschi del Bayer lunedì scorso i social sono pieni di riflessioni simili a quella di Agresti, diverse addirittura molto più carine nella loro ironia. Una volta i giornalisti di alto rango si scannavano per mezzo milione di copie in più, oggi 50 like bastano a farli felici. Contenti loro, contenti tutti.

Ma non è solo questo. Tra le righe si legge chiaro, evidente, l’astio sportivo nei confronti di un club come l’Inter che, al termine di un percorso lungo e sofferto, sta tornando alle dimensioni sportive ed economiche che gli competono e che gli permettono ora di guardare con grande fiducia al prossimo futuro. Il tutto mentre in casa dei rivali storici bianconeri i grattacapi sono più numerosi e più profondi delle certezze. L’Inter è stata massacrata dal FFP, la Juventus è stata più abile, ha fatto tutto da sola. Il tempo è galantuomo, oggi c’è chi è già in ferie, aspettando di vendere altre magliette di CR7 per non dover vendere Dybala e c’è chi si gioca l’accesso ad una finale. Non è quella più prestigiosa? Vero, quella la guarderemo insieme in TV con gli amici bianconeri, ci fa compagnia direttore?

Le finali si conquistano con il merito sul campo, il Lione lo sta dimostrando in queste ore, a nulla servono centinaia di articoli e di ore in TV per osannare eroi ormai consunti dal tempo e dal denaro. Una volta conquistate poi bisogna vincerle e qui forse Agresti può aggiornare il suo concetto di perdenti dando una rapida occhiata all’albo d’oro della Champions degli ultimi 25 anni.

I tifosi nerazzurri hanno passato anni a gufare la Juventus in Europa (con risultati grandiosi, tutto sommato), il calcio è bello anche per questo. Adesso le parti si invertono. Stasera gli interisti sapranno accogliere le gufate bianconere con la consapevolezza di chi tenta di rivedere le stelle e con un sorriso, anche per il direttore Agresti. In fin dei conti se lo merita tutto.