E' l'estate del 2004 quando ad Appiano Gentile approda un centrocampista dal Real Madrid: stiamo parlando di Esteban Cambiasso, definito poi da tutti “Cuchu” per via della sua somiglianza con un comico argentino. Simpatico ed espansivo con i compagni durante gli allenamenti, ma in campo un tipo da poche parole, quasi a far parlare i suoi piedi e i suoi muscoli. Molti erano all'inizio scettici sul suo impiego nel mosaico tattico dell'allora tecnico nerazzurro Roberto Mancini, ma Esteban viene subito ricompensato col posto da titolare nonostante il sovraffollamento sulla mediana (complice anche il mancato exploit di Edgar Davids, arrivato a Milano nella stessa stagione e lontanissimo parente di quello visto alla Juventus).
Quando lo spazio in rosa comincia a non essere più ridotto Cambiasso diventa una pedina inamovibile nello scacchiere interista. Alla prima stagione tira fuori il club dai guai: è il 3 ottobre 2004 quando grazie a un suo gol l'Inter riacciuffa il pareggio contro la Roma di Spalletti. Altro sigillo fondamentale? In finale di Coppa Italia nel 2006, sempre alla Roma: rete da cineteca e trofeo ipotecato, con “El Cuchu” che ancora una volta si rivela fondamentale iniziando anche a stare antipatico agli avversari.
Classe fuori dal campo, grinta e dedizione: Cambiasso si ambienta alla perfezione nel mondo nerazzurro ricordando sempre una leggenda come Giacinto Facchetti e ricoprendo anche…un ruolo insolito. Mourinho, durante la stagione antecedente al triplete, lo schiera in difesa ma per Esteban nessun problema dato che il ruolo di stopper nella retroguardia è stato il primo della sua carriera.
L'anno più bello? ovviamente il 2010. Campionato, Coppa Italia e Champions sono in bacheca grazie anche al suo contributo. Da sottolineare la conclusione al limite dell'area contro il Chelsea allenato all'epoca da Ancelotti. Poi Roma, Siena e Madrid assieme ai suoi compagni, con un'altra casacca sempre appresso: la numero 3, quella di Facchetti. Uno scatto che non si sbiadirà mai: la Coppa dei Campioni sollevata al Bernabeu con la maglia del famoso difensore deceduto nel 2006. Poi il ritiro, con le lacrime versate al Bentegodi di Verona nel 2014.
10 stagioni, 350 presenze con 43 reti, 15 trofei, non male per una seconda scelta dei galacticos. Oggi “El Cuchu” compie 40 anni, e l'Inter lo ricorderà sempre con quella classe e grinta che l'hanno contraddistinto.