E' un'Inter da leccarsi i baffi quella andata in scena nella semifinale di Europa League contro gli ucraini dello Shakhtar Donetsk. A dir la verità, nonostante il risultato abbastanza largo, gli avversari sono riusciti a tenere in bilico la partita per 64 minuti, cercando soprattutto di non scoprirsi. L'obiettivo di Luis Castro, allenatore dello Shakhtar, è stato chiaramente quello di concedere pochi spazi in contropiede ai nerazzurri e non caso, la volontà di non pressare i portatori di palla ne è la più evidente conseguenza.
L'Inter ha avuto libertà di impostazione e ha accettato il possesso palla degli ucraini, non concedendo però chissà quali pericoli se non un colpo di testa di Junior Moraes sfuggito alla marcatura di Bastoni. Con la rete di D'Ambrosio direttamente da calcio d'angolo, i nerazzurri hanno poi messo in discesa la gara dilagando nel finale grazie agli errori della retroguardia avversaria.
Le pagelle targate Gazzetta dello Sport non possono che essere positive con su tutti Lautaro Martinez, premiato dalla “rosea” con un più che meritato 8.5. L'attaccante argentino torna ad essere decisivo in Europa e lo fa a modo suo attraverso grande concentrazione, determinazione, pressing asfissiante sui portatori di palla ucraini e soprattutto una doppietta che gli permette di superare quota 20 reti stagionali.
Bene ancora una volta l'onnipresente Barella che sembra esser diventato indispensabile per i nerazzurri: pagato 40 milioni, in barba a tutte le previsioni, sta abbondantemente dimostrando tutto il suo potenziale. L'ex centrocampista del Cagliari è ovunque, ricopre ogni zona del campo e fa della corsa la sua arma migliore, meritandosi un 7.5 in pagella. Stesso voto anche per Lukaku che nel finale mette a referto una doppietta che gli permette di portarsi a 33 reti stagionali, a meno uno da Ronaldo il Fenomeno della stagione 1997/1998. “Big Rom” appare sottotono per tre quarti di partita: sbaglia qualche sponda di troppo e viene mal servito spesso e volentieri anche dai suoi compagni. Vanifica una rete già fatta calciando addosso a Pyatov da fuori area ma nel finale si riscatta ampiamente. La sua seconda rete personale non è altro che il simbolo della sua rinascita all'ombra della Madonnina: si mette in proprio, doppia il difensore avversario in velocità e deposita in rete il 5-0.
Continua a stupire anche D'Ambrosio(7.5), il jolly dell'Inter di Conte: che sia impiegato come centrale di difesa, come esterno destro o come esterno sinistro, l'ex Torino da tutto se stesso e soprattutto in fase difensiva, risulta spesso e volentieri determinante.
Meritano invece un 7 in pagella Godin, De Vrij, Bastoni, Brozovic e Gagliardini. La retroguardia nerazzurra non ha concesso quasi nulla agli ucraini, rendendo “normali” giocatori che in realtà nell'uno contro uno avrebbero potuto far molto male. Bene Brozovic soprattutto in fase di copertura e di pressing, come lo stesso Gagliardini che seppur spesso e volentieri impreciso, risente della fiducia del collettivo e riesce anch'esso a offrire una buona prestazione. Infine, sufficienze abbondanti per Handanovic, Young e Biraghi che rispondo presente quando chiamati in causa.