Il raggiungimento della finale di Europa League, a seguito di un percorso davvero entusiasmante, é stato per l'Inter il coronamento di un'egregia stagione, il cui bilancio é senza dubbio positivo e in cui la crescita dei singoli e del collettivo é stata assolutamente palpabile. Quando le lancette segneranno le ore 21 di venerdí 21 Agosto, peró, l'imperativo dovrá essere uno e uno solo: vincere. Dimenticare tutto. Nel bagaglio per Colonia non c'é spazio per tutto ció che non riguarda il Siviglia. Risultati, rimpianti, critiche, polemiche, mercato, sorrisi, complimenti, crescita, nulla di tutto questo. L´'Inter ha fatto bene, é innegabile e assodato, ma ora ha bisogno di un trionfo e di collezionare un nuovo, prestigioso trofeo in bacheca, per aprire finalmente un ciclo.
Vincere aiuta vincere, il succo é semplice e suona scontato. Durante il corso della stagione i nerazzurri sono sempre rimasti nell’ombra nel momento clou, staccando la spina in tutti gli scontri diretti decisivi: il secondo tempo di Dortmund, in casa con il Barcellona, e le trasferte a Roma con la Lazio e a Torino con la Juventus. Con il Siviglia sará vietato sbagliare. Un club come l’Inter, nonostante i dieci anni di digiuno e una situazione lussuosa se comparata a quella del passato recente, non puó e non deve accontentarsi del raggiungimento di una finale. Come qualcuno ha detto in tempi meno sospetti, arrivare secondi significa essere “il primo dei perdenti”, e ora é quindi il momento di tornare ad essere vincenti per poter poi continuare a esserlo. A Colonia, venerdí, poi in Italia l’anno prossimo, senza piú timori reverenziali e fantasmi nel cassetto.