Se l'Inter si ritrova in finale di Europa League non lo deve solo ai gol di Lukaku e Lautaro ma anche alla coppia di stopper difensivi composta da Godin e Bastoni. Un'ascesa che fa sorridere i nerazzurri: il primo, dato per partente qualche mese fa, ha scalzato Skriniar mentre il secondo ha pian piano conquistato la titolarità dimostrandosi fondamentale nel mosaico tattico di Conte.
GODIN – “All'Inter mi trovo bene, non è vero che voglio andarmene”, queste le parole del centrale uruguayano qualche mese fa allontanando le voci di un ipotetico addio nonostante il poco minutaggio. L'Inter l'ha aspettato e le statistiche sono dalla parte dell'ex Atletico: 10 i tackle vinti e 14 incornate a liberare l'area di rigore, numeri che attestano l'affidabilità e l'esperienza al servizio di Conte. Contro il Bayer Leverkusen e lo Shakhtar prove più che convincenti, complice anche la dimestichezza nel giocare l'EL visti i tanti precedenti coi colchoneros sotto la guida del “Cholo” Simeone. Un altro dato da evidenziare? Nessun cartellino giallo. Salvo colpi di scena Godin dovrebbe in campo dal primo minuto contro il Siviglia, una squadra che conosce bene date le tante sfide in Liga negli anni precedenti.
BASTONI – Il classe '99 ha convinto tutti e adesso è una pedina inamovibile dell'Inter di Conte. Jolly e stopper e all'occorrenza…rapace d'area. Fondamentale in campionato il suo gol contro il Parma e uomo assist contro il Getafe ( da due suoi palloni i gol di Eriksen e Lukaku). Spazzato via lo scetticismo di inizio stagione, con l'ex Atalanta che assieme a Godin e De Vrij compone un trio che ha fatto finora le fortune dei nerazzurri anche nelle ultime sfide europee. Curiosità? E' il quinto cremonese ad arrivare in finale di Coppa Uefa/Europa League dopo Vialli, Favalli, Cabrini e Riccardo Ferri.
L'Inter si coccola i suoi centrali, con la crescita che passa anche dalla difesa. Domani l'ultimo ostacolo: i sevillistas allenati da Lopetegui, per riportare a Milano una coppa che manca dal '98 quando sulla panchina del club c'era Gigi Simoni.