Il processo dei crescita dell'Inter negli ultimi tre anni, con Spalletti prima e Conte poi, è stato notevole e sempre in continuo miglioramento. Da due quarti posti agguantanti all'ultima giornata ad un secondo posto tranquillo con una squadra che è stata per gran parte della stagione in corsa per lo scudetto. Però la stagione ci ha anche detto che manca ancora uno step importante alla squadra per tornare grande: vincere le partite decisive.
Lo step della crescita e continuità è stato ottenuto, quello di vincere quando la posta in palio è altissima ancora no. Lo dimostrano i due big match scudetto contro la Juventus persi malamente e senza storie. Due partite che si sono rivelate decisive per l'assegnazione del campionato. In Europa è accaduta la stessa cosa nel girone di Champions dove l'Inter a Dortmund si trovava avanti di due gol nel primo tempo e nella ripresa è crollata perdendo tre a due in una gara che in caso di pareggio l'avrebbe praticamente qualificata agli ottavi di Champions. C'è stata un'ulteriore prova di appello contro un Barcellona già qualificato ed imbottito di riserve e ragazzini ma anche lì i nerazzurri hanno fallito scivolando così in Europa League.
E ora l'ultimo test fallito, il più importante perchè c'era in palio un trofeo. La finale di Europa League persa con il Siviglia, in una gara dove l'Inter non è mai sembrata essere sè stessa. La squadra non ha ancora una mentalità completamente vincente, è sicuramente cresciuta ma c'è ancora molto da fare. Sul mercato sono da ricercare elementi di esperienza e qualità, che per queste partite in rosa è ancora bassa.
Le premesse per il futuro ci sono, per fare quell'ultimo step per tornare grandi e sollevare di nuovo trofei.