Martedì sarà una delle giornate più attese dai tifosi nerazzurri, perchè avverrà il tanto atteso confronto tra Conte, Steven Zhang e la dirigenza. Con un esito che appare quasi scontato: il divorzio. La differenza di vedute tra tecnico e società è molto importante. Il presidente farà un tentativo, anche se ritiene difficile una riconciliazione. Resterebbe il grande nodo di come avverrà la separazione.
L’Inter non si esporrà e lascerà il pallino della situazione a Conte. Per ragioni tecniche ma anche e soprattutto economiche. La volontà è quella di proseguire il lavoro impostato e che è stato giudicato positivamente dalla proprietà, senza ricominciare un’altra volta da capo, ma anzi puntando sulla continuità e sulla crescita del gruppo, rafforzato da qualche innesto, per contendere definitivamente lo scudetto alla Juventus.
Un esonero sarebbe un vero e proprio colpo per i conti del club, che si troverebbe così costretta ad accantonare immediatamente a bilancio i due anni restanti di contratto dell’allenatore e del suo staff . Si tratterebbe di 55-60 milioni lordi. L'Inter ha a carico sempre Spalletti, anche se il suo costo è già stato accantonato. E ci sarebbe pure da pagare l’ingaggio del nuovo tecnico, ovviamente.
La società nutre la speranza che Conte possa recuperare un pizzico di serenità in questi giorni di stacco, abbandonando l’eccessivo nervosismo che ha manifestato pure durante il match con il Siviglia, come dimostra il litigio con Banega. Se Conte, invece, rimarrà della sua idea, quella che non esistono le condizioni per proseguire, sarà lui a dover lasciare, dando le dimissioni e rinunciando ai 24 milioni di euro previsti sul suo contratto. La soluzione della buonuscita è plausibile ma resta difficile. L’Inter non ha gradito nemmeno che il tecnico tornasse a “sfogarsi” ancora dopo Bergamo.