Inter, un meraviglioso ma fallimentare sogno di fine estate

In molti ci avevano creduto, quasi tutti. Tornare ad essere protagonisti in Europa sollevando nel cielo di Colonia l'Europa League nonchè vecchia Coppa Uefa. Avrebbe significato tanto, per tutto e per tutti ma purtroppo nel calcio non sempre accade ciò che vorresti. Vincere l'atto finale di questa competizione europea sarebbe equivalso a sancire la definitiva rinascita dell'Inter dopo anni bui, quella rinascita che in parte, deve trovare ancora il suo completamento. 

Tutti vedevano ormai la competizione come un Mondiale o un Europeo e a molti piaceva l'idea di viverla come se fosse una Nazionale: partite secche e un dentro o fuori continuo in cui chi sarebbe stato  in grado di curare maggiormente i dettagli avrebbe proseguito il proprio cammino nella competizione. Per l'Inter non era una semplice coppa, per l'Inter sarebbe stato l'inizio di una nuova era perchè si sa, vincere aiuta a vincere e la squadra avrebbe poi avuto la possibilità di presentarsi  ai nastri di partenza del prossimo campionato ben conscia di tutte le sue potenzialità e soprattutto di una rinnovata mentalità. 

Parole, desideri, sogni. Sul più bello l'Inter è mancata, perdendo meritatamente una finale a distanza di dieci anni dall'ultima in Europa. Cosa è mancato? Chissà, c'è chi dice l'esperienza e chi invece sostiene che l'impostazione della partita sarebbe dovuta essere per forza di cose radicalmente diversa. La vittoria dell'Europa League avrebbe dato un altro significato alla stagione che resta comunque buona, la migliore post-Triplete. 

Vincere la quarta Coppa Uefa della sua storia avrebbe portato l'Inter a giocare la Supercoppa Europea, a disputare il Mondiale per Club con la sua nuova formula e ad essere in prima fascia nei sorteggi di Champions League. Non male al primo anno, un primo anno in cui sarebbero state gettate solide fondamenta, ancora di più di quelle attuali. La verità però è tutt'altra, perchè questo meraviglioso sogno di fine estate è rimasto tale senza trovare riscontro nella realtà e quindi nell'entusiasmo dei tifosi. 

Restano molte note positive, molti passi in avanti e progressi che però potrebbero essere gettati al vento ripartendo da un altro allenatore, l'ennesimo. Antonio Conte sembra ormai essere sempre più lontano dai nerazzurri ed una sua permanenza appare sempre più complicata. I punti di non ritorno fra lui e la società appaiono numerosi e a questo punto, il progetto iniziato lo scorso anno sembra essere già arrivato al capolinea. 

Che senso avrebbe separarsi dopo che rispettivamente a distanza di nove e dieci anni si è riusciti a centrare un secondo posto e una finale di una competizione europea? Nessuno, puro autolesionismo. Cosa accadrà nei prossimi giorni sembra ormai chiaro e per i tifosi, ancora una volta, non resta che attendere eventuali sviluppi.