Niente colpi ad effetto stile Lukaku. La proprietà e la dirigenza sono state chiare. Questo non vuol assolutamente dire che non arriveranno giocatori importanti e di livello, ma si tratterà di giocatori che con il loro acquistano non andranno ad infierire troppo sulle casse nerazzurre. Il pensiero che sicuramente avrà colpito la mente dei tifosi è che all'Inter i rubinetti sono stati chiusi. Non è proprio così.
Il club di Via della Liberazione ha già effettuato l'acquisto di Hakimi dal Real Madrid per 40 milioni, ha riscattato Nicolò Barella dal Cagliari e Stefano Sensi dal Sassuolo. Sono state, quindi, investite già cifre molto importanti in questa sessione “estiva” di calciomercato. Aggiungiamoci la già ottima base della rosa ed è presto detto perchè non occorrono investimenti “alla Lukaku”.
D'altronde, in un anno molto particolare, con il problema Covid che ha colpito tutte le società, non avendo più ricevuto introiti dalla vendita dei biglietti delle partite, e altre attività, tutti i club europei si sono trovati o si trovano in una situazione di non voler spendere certe cifre per acquistare giocatori (Chelsea escluso, a quanto pare). Tutti prima vendono, incassano e poi, eventualmente, spendono. Con oculatezza, perchè è inutile spendere tanto per farlo.
Questo è stato spiegato da Zhang e dalla dirigenza a Conte, nella famosa riunione di martedì scorso. Conte, a sua volta, richiede giocatori d'esperienza, pronti a vincere, con vittorie importanti nel palmarès e che possano dare quello spirito vincente nelle sfide decisive ad una squadra ancora acerba per questo tipo di partite, come dimostrato nei big match con la Juventus in campionato, nelle sfide decisive del girone di Champions o in finale di Europa League.
L'Inter è riuscita ad unire il low cost alle richieste di Conte con l'acquisto dell'esterno sinistro serbo dalla Roma, Aleksandr Kolarov, e a giorni completerà anche l'acquisto di Vidal, con cui c'è già un accordo per un contratto biennale a 6 milioni, si aspetta solo che il cileno si liberi dal Barcellona. L'altro pupillo di Conte è N'Golo Kantè. Altro profilo di esperienza, che ha vinto molto (due Premier, una con Conte al Chelsea e il Mondiale), ma qui non siamo su un profilo low cost. Il Chelsea chiede minimo 60 milioni per liberarlo. Ed è per questo che l'Inter dovrà fare cassa con i giocatori rientranti dai prestiti e con i calciatori che non rientrano più nei piani di Conte, Brozovic e Skriniar su tutti.
Low cost, esperienza, qualità, palmarès vincente. I dettami della dirigenza e di Conte sono questi. Kolarov e Vidal ci stanno perfettamente dentro, Kantè a livello economico un po' meno. Con qualche sacrificio, però, tutto è possibile. Al campo la parola per capire se sarà la strategia vincente.