Finita la telenovela dell'estate, Arturo Vidal è arrivato a Milano, ha già fatto un salto alla Pinetina per salutare allenatore e nuovi compagni di squadra, in queste ore le firme del contratto e poi via alla nuova avventura nerazzurra. Un arrivo salutato da mister Conte con grande soddisfazione visto che da un anno reclamava il suo acquisto per dare sostanza ad un centrocampo numericamente povero e privo delle caratteristiche di costruzione e finalizzazione del cileno.
Il rapporto tra il tecnico e Vidal era iniziato a Torino negli anni juventini di entrambi. In quel periodo il centrocampista divenne il vero alter ego del tecnico in campo, mettendo in mostra caratteristiche di continuità ed intensità di livello assoluto, con gol a assistenze per i compagni a raffica. Vidal diventa il guerriero con cui Conte andrebbe in guerra, poi il sodalizio si scioglie per ricomporsi oggi in maglia nerazzurra.
Federico Balzaretti ai microfoni di Dazn ha parlato della dote tecnica più importante del nuovo centrocampista dell'Inter. “Negli ultimi venti metri ha una grandissima capacità di leggere il gioco e di inserirsi. E fare male alle difese avversarie. Può fare male in due modi: con inserimento su cross e quando i due attaccanti liberano gli spazi. Ha bisogno di un giocatore che sappia imbucarlo e dargli la palla con i tempi giusti. Nell’Inter può essere che debba trovare le giuste connessioni con due giocatori che hanno queste caratteristiche: Eriksen e Sensi. Rivedendo tutti i suoi gol balza all’occhio la sua clamorosa qualità di fare gol con un tocco soltanto. Senza mai controllare il pallone. Una caratteristica straordinaria”.