Stefano Sensi, dopo un'annata non semplice, è pronto pr riprendersi l'Inter. Non sarà facile, perchè la concorrenza è tanta ed è aumentata rispetto alla scorsa stagione dove l'ex Sassuolo ha saputo prendersi subito il posto da titolare, entrando immediatamente con grande profitto negli schemi di Conte. Dal mese di ottobre, però, è iniziato il calvario del piccolo centrocampista della Nazionale, con costanti infortuni che di fatto non lo hanno più fatto essere a disposizione di Conte per il resto della stagione, se non per qualche sporadica apparizione.
In un'intervista concessa ai canali dell'Inter, si è raccontato, spiegando l'insolita scelta del numero 12 sulla maglietta, numero che di solito è affidato al secondo portiere. Sensi ha rivelato una curiosità: “Sono un centrocampista e indosso la maglia numero 12. La storia è piuttosto semplice: il mio primo ruolo, quando ero bambino, è stato quello del portiere”. All'Urbania, nel marchigiano.
Sensi confessa una delle sue prime emozioni da calciatore: “A 18 anni ho indossato per la prima volta la fascia di capitano, a San Marino: è stata una grande emozione, in tribuna c’era tutta la mia famiglia a fare il tifo per me”, ammette il centrocampista.
L'ex Sassuolo dice che ad un gol preferisce un assist, da buon centrocampista tecnico e rifinitore. Con questa idea di calcio il suo idolo calcistico può essere stato solo uno: “Xavi. L'ho sempre adorato”, rivelando cosa gli direbbe se lo incontrasse: “Sei sempre stato il mio idolo, ho visto tutte le tue partite: il tuo modo di giocare mi ha incantato”. Dichiarazione d'amore vera e propria per la bandiera del Barcellona.
Stefano Sensi è pronto per essere il piccolo Xavi dell'Inter.