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Inter, la medaglia del Triplete come segnaposto per la pallina da golf

Nella spedizione ufficiale nerazzurra a Madrid, la sera del Triplete, c’era un personaggio rimasto nell’ombra (almeno per molti) sino ad oggi. Questa strana storia è comparsa oggi sul sito BBC.com ripresa poi solo da qualche sito di informazione sportiva italiana.

Ben Greenhalgh, inglese di Orpington nel 2010 aveva 17 anni. Partecipò ad un concorso, “Football next stars” insieme a migliaia di altri coetanei d’oltremanica. Quando lo vinse realizzò il suo sogno di passare sei mesi con l’Inter in virtù di un vero e proprio contratto da calciatore. “Sebbene facessi parte della formazione under 21, a volte fui invitato ad allenarmi con la prima squadra insieme a giocatori che conoscevo solo giocando a Fifa quando ero piccolo“, racconta.

Quando ho iniziato a correre contro il difensore brasiliano Lucio, le mie gambe sono diventate gelatinose. Ricordo di aver ricevuto un passaggio da Ricardo Quaresma. Avevo 17 e 18 anni all'epoca…Non sono riuscito a giocare mai in una gara ufficiale dell’Inter ma ho la testa piena di ricordi. Ero lì quando hanno vinto gli altri. Ero negli spogliatoi dopo la vittoria in CL contro il Barcellona a San Siro. Questi ricordi nessuno potrà portarmeli via”.

Dopo la vittoria in Coppa Italia e in Campionato, il giovanotto fu aggregato alla spedizione madrilena per la finale di Champions e, in quella veste, ricevette la medaglia della vittoria. Tornato nella sua città dopo l’esperienza milanese, Greenhalgh, appassionato golfista, è diventato professionista nel 2015 ed è stato ammesso al circuito PGA, giocando gare di un giorno. In queste occasioni usava spesso la medaglia della Champions League come marcatore di palline da golf.

Dopo una di quelle gare si accorse di aver smarrito la medaglia. Greenhalgh racconta che si era rassegnato a non vederla più quando, dopo un anno e mezzo, saltò fuori da sotto un sedile della sua auto. “Ero così sollevato di vederla. Non credo che lo userò di nuovo per il golf“, dice.

Commento finale: C’è chi il pane ma non ha i denti, dice un vecchio proverbio toscano. Se proprio non sa cosa farsene di quella medaglia, la mandi a noi. A lui rimarranno quei ricordi meravigliosi e noi sapremo conservare quel cimelio prezioso molto meglio di quanto non sappia fare lui.