Il mercato si è concluso, e tanti sono stati i colpi messi a segno dalle società. Per quanto riguarda l’Inter, questa sessione è stata ,per così dire, strana. Dettata da trattative, poi, naufragate in corsa e di ritorni di fiamma per giocatori che, fino a qualche tempo fa non sarebbero dovuti rientrare nei piani e che, invece, adesso faranno parte della rosa di Antonio Conte e della solita, ed oramai atavica, difficoltà a cedere.
Il tutto ha avuto inizio con la famosa riunione fiume di Villa Bellini, in cui si è stretta tra presidente, dirigenti ed allenatore, una nuova linea per poter ripartire insieme con una visione comune, dopo i deragliamenti della scorsa stagione. Soprattutto per quanto riguardava il mercato. I primi obiettivi di inizio estate – Tonali e Kumbulla – sono stati abbandonati per il mai sfumato definitivamente Vidal, poi arrivato, dopo una lunga trattativa con il Barcellona, e per Kolarov, anche lui ricercato da tempo e acquistato per dare solidità, carisma ed esperienza ad una squadra ritenuta, da parte di Conte, troppo giovane per poter vincere.
A questi acquisti, si sono aggiunti i ritorni di Nainggolan, Perisic, Pinamonti e Radu, e la promessa mantenuta con il Parma, Matteo Darmian, ufficializzato proprio oggi. Per ultimi, ma non meno importanti, gli acquisti di Alexis Sanchez a parametro zero – già formalizzato durante la fase finale di Europa League – e Achraf Hakimi, vero e proprio fiore all’occhiello di tutta la campagna trasferimenti.
Ma il vero tasto dolente, come anticipato, sono state le cessioni. La crisi dovuta al Covid-19 ha messo un freno agli acquisti per dare fiato ai bilanci.. Questo ha certamente influito nelle dinamiche delle trattative, ma il problema di dover cedere rimane. A parte il riscatto di Icardi da parte del PSG, delle altre 15 cessioni effettuate dall’Inter, solo quella di Longo è avvenuta a titolo definitivo. Chi è partito per fine prestito – come Biraghi –, chi per fine contratto – come Borja Valero -, chi per risoluzione contrattuale – come Godin ed Asamoah – e chi, infine, in prestito – come i vari Esposito, Gravillon, Dalbert, etc. -.
Irrisolti sono rimasti i casi Nainggolan e Vecino, giocatori in partenza, ma che non sono riusciti a trovare una sistemazione che avrebbe potuto regalare a Conte un esterno di fascia a sinistra – il nome desiderato era Marcos Alonso -. Un’altra sessione di mercato si è conclusa e da adesso si penserà solo ed esclusivamente al campo ed alle partite da affrontare. Un’organico promettente, ma con delle incognite, che dovrà affrontare tutte le competizioni nel migliore dei modi.