Inter, Kantè, Kumbullà , Tonali non arrivano? La spiegazione è servita
Stamani è arrivato di buon ora il comunicato ufficiale con cui Milan ha reso noto che il bilancio 19-20 si chiuderà con una perdita di 195 milioni di euro. A qualche amico che sui social faceva battute ironiche mi sono permesso di dirgli di aspettare a sorridere, perché i conti dell’Inter potevano essere molto simili. Detto fatto. Poco fa Marco Bellinazzo, principe degli esperti di economia calcistica, ha postato che “il Cda dell’Inter approverà il bilancio al 30 giugno 2020 a fine ottobre. A fine marzo il deficit era pari a 103 milioni, la perdita finale si stima non andrà oltre i 150 milioni”.
Questo risultato era facilmente prevedibile avendo memoria dell’aumento dei costi di gestione, della perdita di alcuni sponsor locali non sostituiti da altri e naturalmente tenendo presente gli effetti disastrosi della pandemia. Adesso saranno più chiari certi comportamenti della società nell’ultimo mercato. Al di là della bufala Messi, era abbastanza logico che il rosario di nomi fatti da addetti ai lavori e sedicenti esperti social non avesse alcuna probabilità di arrivare in nerazzurro.
Kumbulla, Tonali, Kantè, tanto per fare i 3 nomi più ricorrenti, fanno un controvalore in euro di oltre 100 milioni di euro. Visti i conti, qualcuno può condannare la società che ha deciso di fare a meno di loro? La cessione di Icardi e la relativa plusvalenza hanno permesso l’acquisto di Hakimi, dopodiche tutto è vissuto sulla fantasia dello staff di mercato, impegnato a rinforzare la squadra e, nel contempo, a liberarsi degli esuberi ed abbassare il monte ingaggi, operazione parzialmente riuscita.