Inter, Brehme alla Gazzetta: “Hakimi è dominante, con lui si può ritornare ai fasti del passato”
Andy Brehme, in un’intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport, lancia Hakimi ed è sicuro che l’Inter possa lottare per lo scudetto.
Andry Brehme non parla mai a caso. L'ex terzino sinistro nerazzurro parla dell'Inter in un'intervista alla Gazzetta dello Sport a pochi giorni dal derby contro il Milan. Il tedesco elogia Hakimi, l'acquisto principe dell'ultima campagna di calciomercato nerazzurra. Brehme spiega come l'Inter e Conte se ne sono innamorati: “Conte si è innamorato di Hakimi a Dortmund. E ha fatto bene: gli esterni nel suo gioco sono fondamentali”.
Brehme che di Hakimi parla così: ” È un giocatore eccezionale, non ce ne sono molti in giro così. Tecnico e velocissimo, darà una mano enorme all’Inter in questa stagione, ne sono convinto. In Bundesliga era dominante, nonostante l’età giovanissima. La sua dote più grande? La freddezza nel produrre assist dopo uno scatto: sa essere decisivo”.
Parole importanti, di grande investitura per il marocchino. Brehme non ha risposte sul perchè il Real Madrid lo abbia ceduto, ma sa bene cosa può dare all'Inter: “Perché il Real lo ha lasciato andare? Me lo chiedo anch’io. Hakimi mi fa tornare in mente quando ai miei tempi, con la regola dei tre stranieri, il calciatore che arrivava dall’estero doveva necessariamente essere in grado di fare la differenza. Ecco, con lui l’Inter è tornata a quei giorni lì: Hakimi non è uno qualunque, in campo fa cose diverse dagli altri”.
Su cosa può fare l'Inter quest'anno, il giocatore che decise la finale mondiale di Italia '90 non ha dubbi: “Allo scudetto, per questo è stata costruita, altrimenti sul mercato non vai a prendere uno come Vidal. La scorsa stagione la distanza con la Juve era più ampia del punto di distacco a fine campionato, i bianconeri alla fine mollarono. Ma ora il gap è ridotto”.
A Brehme viene chiesto un pronostico sul prossimo derby, ma lui non si sbilancia: “Diverso da tutti gli altri, imprevedibile per un motivo: non c’è pubblico, sarà stranissimo vedere San Siro vuoto, pure per i giocatori. In campo, la partita può essere un trampolino per l’Inter. Ma occhio, il Milan sta andando alla grande: il discorso vale anche per loro”.
Infine chiude la sua intervista con un paragone importante: “Trapattoni e Conte sono due allenatori molto attenti all’aspetto motivazionale. E poi tutti e due sono stati accompagnati dalla fama di difensivisti: non lo è questa Inter, che propone un calcio offensivo. E guai a chi ricorda così il mio Trapattoni: vincemmo quel campionato con Serena capocannoniere e in generale con il miglior attacco della Serie A (67 gol), segnando di più anche del Milan di Sacchi e dei tre olandesi”.
Parola di Brehme.