A due mesi esatti dalla amara serata di Colonia, l'Inter torna a calcare il palcoscenico europeo. Lo farà domani a San Siro contro il Borussia Moenchengladbach. Lo farà con il suo uomo simbolo, ovviamente Romelu Lukaku. Ormai non esiste Inter senza il gigante belga, che è insostituibile e toccherà a lui traghettare l'Inter dopo la sconfitta nel derby ad una riscossa europea.
Esattamente come domani saranno due mesi dalla sconfitta dell'Inter in finale di Europa League contro il Siviglia, con Lukaku che considera questa una delle sue peggiori delusioni in carriera, se non la peggiore. L'attaccante belga non andò nemmeno a ritirare la medaglia. Lukaku non riesce a darsi pace per aver deviato quella rovesciata nella sua porta, ma allo stesso tempo questo lo ha caricato ulteriormente. Con la rete al Milan sono 280 gol in carriera e in questo primo scorcio di stagione ha una perfetta media di un gol a partita, sette per sette match.
Dalla notte di Praga dello scorso novembre Lukaku non si è più fermato. Otto partite consecutive a segno. Da ricordare che nella storia solamente due calciatori hanno fatto meglio: Lewandowski (9 gare) e Cristiano Ronaldo (11). Ma Lukaku è ancora in striscia aperta.
Lukaku, come Conte, odia perdere. Sabato se ne è andato dallo stadio a testa bassa, senza spiaccicare parola con nessuno. Come dopo la finale di Colonia, ma qui c'è bisogno di reagire subito. L'Inter si affida alla sua banca dell'oro nelle situazioni di difficoltà, una banca sicura. Ma ora Lukaku vuole vincere e per vincere c'è bisogno più che mai di quel contributo che lui in carriera ha fornito per ben 280 volte.