Genoa-Inter, i nerazzurri sbancano il Ferraris con uno 0-2 mettendosi così alle spalle le delusioni ed il rammarico per la sconfitta nel Derby ed il pareggio all'esordio in Champions League: “In casa del Genoa decidono le reti nella ripresa del solito Lukaku e di D’Ambrosio“. Così apre l'edizione odierna del Corriere dello Sport che sottolinea però i due fattori decisivi del match: “L’Inter ha archiviato il ko nel derby e il pari contro il Borussia Mönchengladbach battendo in trasferta il Genoa senza concedergli neppure un tiro nello specchio. Forse è quest’ultima la migliore notizia per Conte che nelle prime 5 gare della stagione aveva incassato 10 gol ed era finito nel mirino della critica per le sbavature nella fase di non possesso“.
Nessun tiro subito nello specchio ed una solidità che sembra ritrovata con l'ottima prova di Ranocchia che in un momento così delicato – visti i risultati precedenti – ha sostituito egregiamente Stefan De Vrij e regalato insieme ai compagni di reparto D'Ambrosio e Bastoni (al rientro dal primo minuto dopo la positività al Covid) una serata serena a capitan Handanovic.
Non solo però solidità difensiva bensì anche imprevedibilità in zona offensiva, quella che si è vista con l'ingresso di Barella ormai sempre più motorino inesauribile di questa Inter: “Più che la forza del belga (settimo gol in sei partite stagionali) o l’istinto da goleador di D’Ambrosio, autore del 2-0, determinante però è stato l’ingresso di Barella al posto di Eriksen“. Così riporta il quotidiano che specifica: “Fino a quel momento Handanovic e compagni non avevano rischiato né di subire gol né di perdere, ma senza l’ex Cagliari, che con la sua intensità ha acceso la scintilla, probabilmente non avrebbero vinto una partita che era fondamentale per rimettere sui binari giusti la stagione“. Prossima tappa? Kiev.